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giovedì 20 dicembre 2012

Gruppi di studio - AssoTAG

AssoTAG (Associazione Italiana dei Periti e dei Consulenti Tecnici nominati dall'Autorità Giudiziaria) sta per rendere operativi i primi "gruppi di studio" (o gds) associativi che riguarderanno i seguenti argomenti:

- best practice per le valutazioni immobiliari;
- best practice della valutazione crediti;
- best practice della valutazione di merito creditizio - rating;
- best prectice della valutazione di indici finanziari ed Euribor;
- criminalità economico-finanziaria.

Per partecipare ai gruppi di studio è necessario essere soci di AssoTAG e richiedere di contribuire al gds di interesse.
Obiettivo dei gds è la condivisione di esperienze in ambiti estremamente tecnici al fine di definire i migliori protocolli e le migliori strategie per l'esercizio della professione di consulente tecnico o perito.
Il gds si riunirà periodicamente e definirà come produrre e divulgare le risultanze dei lavori.


Si invita chi fosse interessato all'iniziativa a scaricare la documentazione contenuta nella seguente pagina web ed associarsi ad AssoTAG:


Nel corso del Consiglio Direttivo di gennaio si definirà la composizione del Comitato Scientifico dell'Associazione, che allo stato delle candidature sarà composto da illustri accademici, autorevoli rappresentanti di associazioni dei consumatori e altre personalità di riconosciuto spessore professionale.

Il Comitato Scientifico sarà chiamato a mantenere elevata la competenza tecnica dei soci di AssoTAG tramite l'organizzazione di momenti formativi e di confronto sulle tematiche che si reputeranno prioritarie nonché a sostenere il Consiglio Direttivo nelle decisioni strategiche da intraprendere.


Per maggiori informazioni contattare uno dei seguenti indirizzi di posta elettronica:
AssoTAG: info@assotag.org
Alfonso Scarano (Presidente): alfonso.scarano@assotag.org
Antonella Simone (Vice Presidente): antonella.simone@assotag.org
Stefano Martinazzo (Vice Presidente): stefano.martinazzo@assotag.org
Nicola Benini (Consigliere): nicola.benini@assotag.org
Giovanni Bottazzi (Consigliere): giovanni.bottazzi@assotag.org
Giorgio Brughera (Consigliere e Tesoriere): giorgio.brughera@assotag.org



lunedì 17 dicembre 2012

Operazione Bellatrix – Rizzoli Editore (2^ Puntata)

di Carlo Calvi

Eugenio Cefis, Presidente di Montedison, spinse nel 1974 Andrea Rizzoli, ad acquisire il Corriere della Sera.

Al fine di consentire l'acquisto e assicurare l'operatività della Rizzoli Editore, Montedison giunse nel 1975 ad un accordo segreto con i Rizzoli, progetto che fu elaborato da Giorgio Corsi e da mio padre.
L'accordo, siglato in Svizzera e di cui mio padre conservava copia nelle sue casseforti delle Bahamas, prevedeva che i Rizzoli avessero un puro ruolo di editori di facciata e che la società fosse di fatto controllata da Montedison.

Bruno Tassan Din era un amministratore proveniente da Montedison. L'accordo precede il ruolo nella vicenda di Umberto Ortolani.
Il punto di riferimento all'interno della Massoneria in quel periodo, era il Segretario Generale della Camera, Francesco Cosentino. Montedison rimase la principale fonte di finanziamento di Rizzoli per tutto il 1976.
Gilbert de Botton rappresentava la banca Rothschilds nel Consiglio di Amministrazione di Rizzoli Editore S.p.A..

Mio padre conservava anche gli aggiornamenti di sei conti presso IOR che costituivano i back-to-back in lire tra Ambrosiano e IOR e che operavano parallelamente ai back-to-back BAOL (Banco Ambrosiano Overseas Limited di Nassau, Bahamas)-IOR-United Trading Co.

I fondi provenivano da banche italiane del Gruppo Ambrosiano.
Il conto IOR 001 6 02553 era riservato a finanziare operazioni Rizzoli. Questo meccanismo entrò in azione alla fine del sostegno Montedison nel 1977 e servì a integrare il finanziamento estero Montedison-Rothschilds-Rizzoli in cui le entità estere dell'Ambrosiano erano già subentrate.

Nel 1977 Rizzoli Editore, operante in forte deficit e con un elevato indebitamento verso Montedison, doveva completare l'acquisizione del Corriere della Sera. Rizzoli deliberò un aumento di capitale di 2,4 milioni di nuove azioni. I fondi per sottoscrivere l'aumento di capitale vennero dai lira back-to-back con lo IOR.
20 miliardi di lire provenienti da banche italiane del gruppo Ambrosiano furono trasferiti al conto IOR 001 6 02553 denominato «RED». IOR li rese disponibili a Andrea Rizzoli ma trattenne 2,4 milioni di azioni Rizzoli presso il Credito Commerciale di Carlo Pesenti.

Situazione al 31 dicembre 1978 del conto RED acceso presso IOR


L'anno successivo 1978 Andrea Rizzoli diede le dimissioni dal Consiglio di Rizzoli Editore e fu rimpiazzato come Presidente dal figlio Angelo.
Umberto Ortolani prese il posto vacante di amministratore.
La società operava con perdite elevate. Il capitale era suddiviso in 294.000 azioni presso Rothschilds, 2,4 milioni presso IOR in garanzia dei conti «RED» e «Plichi chiusi» che potevano essere riscattate con il pagamento di 25 miliardi di lire a Credito Commerciale.


Posizione titoli al 31 dicembre 1978 di Plichi Chiusi - conto "RED" acceso presso IOR


Andrea Rizzoli divise altre 210.000 azioni in Italia tra i due figli maschi e trasferì una parte delle azioni rimanenti alle figlie.

Giunti al 1980, il Banco Ambrosiano aveva così reso disponibili a Rizzoli Editore S.p.A., se si combinano i lira back-to-back e i finanziamenti della rete estera, $ 200 milioni.

Esistono lettere autografe di Giovanni Fabbri che datano di quel periodo e in occasione di un finanziamento allo stesso al fine di consentirgli di acquisire azioni Italmobilare detenute da Intermarket Trading S.A..
Le lettere suggeriscono un progetto che vedeva una parte delle azioni Rizzoli trasferite ad una holding estera. I cambiamenti relativi alla legislazione sull'editoria che seguirono dovevano rendere impossibile questo progetto.

Nel 1980 Rizzoli Editore operava in pareggio salvo per il peso degli interessi sull'indebitamento sempre elevato. Il piano era di trasformare questo debito in azioni.
Si proponeva l'introduzione di nuovi azionisti in parte esteri e in parte italiani che non furono mai specificati. Si decise l'emissione di due nuove azioni per ogni azione esistente. Angelo Rizzoli doveva rimanere azionista. La nuova legge sull'editoria richiedeva che gli azionisti fossero noti e l'Ambrosiano non poteva avere un ruolo indiretto.

Il dicembre 1980 fu l'ultima volta che mio padre visitò le Bahamas e non lasciò quindi documenti successivi a questa data.

É evidente che a questo punto considerava ancora gli esborsi relativi alle operazioni Rizzoli come attivi della rete estera. Negli ultimi bilanci della United Trading Company che lasciò, i trasferimenti a Umberto Ortolani sono chiaramente indicati come recuperabili.

Abbiamo visto come la prima operazione Bellatrix del febbraio 1981 e la terza (rif.: 1^ puntata), avevano come fine l'acquisto delle azioni Rizzoli presso Rothschilds e l'acquisizione del diritto da parte di queste a sottoscrivere l'emissione di due nuove azioni per ogni azione esistente.
Successivamente a questa prima operazione La Centrale, holding del gruppo Ambrosiano si presentò come acquirente di 1,2 milioni di azioni, detenute da IOR presso Credito Commerciale per conto di Angelo Rizzoli, e fornì allo stesso l'ammontare equivalente all'aumento di capitale sul rimanente 1,2 milioni di azioni, più i 35 miliardi di lire necessari al riscatto del totale.

Angelo Rizzoli doveva continuare a detenere le 1,2 milioni di azioni ma trasferì 306.000 azioni esistenti in Italia a La Centrale che le conferivano il 50% del capitale. Anche questa operazione fu resa necessaria da due eventi: la perdita del passaporto da parte di mio padre e il cambiamento della legge sull'editoria.

Il Ministero del Tesoro congelò il diritto di voto delle azioni Rizzoli detenute da La Centrale.

Nel bilancio Bellatrix inviato dal Banco Ambrosiano Holdings S.A. a IOR il 19 marzo 1982, le 189.000 azioni Rizzoli sono valutate $ 1.336.608. La seconda operazione Bellatrix aveva coinciso con il completamento di prestiti esteri dalla National Westminster e dalla Kredietbank al Banco Ambrosiano Holdings S.A. nell'aprile 1981.

Ci resta l'interrogativo su cosa giustificava il saldo di $ 60.000.000 prodotto della seconda operazione Bellatrix.

Uno dei soggetti cruciali del processo per l'omicidio di mio padre svoltosi a Roma é stato il fatto che era chiaramente suo intento di recarsi a Zurigo ove lo attendeva mia sorella Anna. Al momento di traversare il confine tra l'Austria e la Svizzera, Flavio Carboni, con argomenti speciosi, lo forzò a cambiare programma.
Esistono sostanziali indicazioni che mio padre ritenesse gli ammontari delle operazioni Bellatrix come attivi disponibili della rete estera e ancora recuperabili via Rothschilds.

Questi attivi dovevano servire a fini legati a Rizzoli Editore e non a beneficio di Ortolani e Tassan Din. Umberto Ortolani e Bruno Tassan Din li dirottarono da conti presso la banca Rothschilds di Zurigo a destinazioni sotto il loro controllo in disaccordo con mio padre.

L'11 gennaio 2012 Angelo Rizzoli si è visto rigettare una causa da lui intentata presso il Tribunale Civile di Milano contro Banca Intesa Sanpaolo S.p.A. come successore del Banco Ambrosiano, in cui chiedeva la nullità di una pluralità di atti e negozi, intesi tra loro coordinati, attraverso i quali tra il 1977 e il 1984 i convenuti (direttamente e/o quali successori dei diretti protagonisti) avrebbero indebitamente acquisito la totalità delle azioni della società Rizzoli Editore S.p.A..

[Qui la 1^ puntata]

*   *   *


*   *   *


Vorrei innanzitutto ringraziare il dott. Carlo Calvi, anche a nome dei molti lettori del blog, per averci dato l'opportunità di analizzare avvenimenti ormai lontani ma che nella forma e nella sostanza, replicano fatti e "approcci metodologici" di assoluta attualità.
So che anche molti studenti universitari seguono con vivo interesse questi contributi, giudicandoli interessanti e utili ad integrare il loro percorso formativo. Così pure numerosi sono gli addetti ai lavori che mi chiedono di complimentarmi con Carlo Calvi anche per come affronta tali argomenti.
Essere onesti nella lettura della storia non è sempre facile.

Informo tutti che il dott. Calvi mi ha assicurato ulteriori interventi nel prossimo futuro.

Dal punto di vista della professione del forensic accountant, mi riserverò di formulare alcune osservazioni di carattere squisitamente tecnico sull'operazione Bellatrix-Rizzoli.

Lo schema di distrazione dei fondi dell'Ambrosiano adottato più di trent'anni fa, ha tutte le caratteristiche per essere considerato un "evergreen". Infatti, a quanti lavorano nell'ambito legale e giudiziario, capita sempre più spesso di imbattersi in complesse strutture d'affari che prevedono l'ampio ricorso ai depositi fiduciari, agli intermediari fittizi o ai prestanome e all'utilizzo di conti correnti intestati a società off-shore.
Conoscere la storia, anche in questi ambiti, è fondamentale.

Stefano Martinazzo



martedì 11 dicembre 2012

Operazione Bellatrix – Rizzoli Editore (1^ Puntata)

di Carlo Calvi

Il Banco Ambrosiano era soggetto a restrizioni riguardo alla detenzione di partecipazioni in aziende non bancarie in Italia e alla estensione di crediti all'estero senza autorizzazione degli organismi di sorveglianza.
Banco Ambrosiano Holdings di Lussemburgo e le sue controllate non erano soggetti allo stesso regime. Banco Ambrosiano Holdings non applicava la prassi dei bilanci consolidati di gruppo.
Questo consentiva ai dirigenti di spostare posizioni tra le società estere del gruppo al fine di sfuggire ai controlli e alle conseguenti esigenze degli auditors.

Umberto Ortolani, i suoi famigliari e società a loro facenti capo, spesso in America Latina, si sono ritrovati a controllare la preponderanza dei fondi originati dalle operazioni Bellatrix.
Umberto Ortolani era il principale azionista del Banco Financiero Sudamericano di Montevideo in Uruguay, in cui mio padre deteneva una partecipazione di minoranza. Ortolani, che ha vissuto all'estero per una parte del periodo successivo alle operazioni, ha sostenuto nella sua difesa in Italia, la responsabilità di Bruno Tassan Din nella disposizione dei fondi. Tassan Din era l'amministratore delegato di Rizzoli Editore S.p.A..
Umberto Ortolani e Bruno Tassan Din sono responsabili della costituzione delle società beneficiarie di conti presso la banca Rothschilds di Zurigo che vennero a ricevere i fondi Bellatrix (Sentenza del Tribunale di Milano n. 1390 del 16 aprile 1992 e della Corte di Cassazione Penale, Sentenza n. 8327 del 14 luglio 1998).

Bellatrix S.A. era una società panamense la quale, secondo la prassi, aveva come amministratori personale subalterno di Banco Ambrosiano Overseas Limited di Nassau, Bahamas.
Bellatrix era controllata da Intermarket Trading S.A. di Panama, che deteneva tutte le azioni per conto di Manic S.A. di Lussemburgo.

I titoli azionari al portatore di Manic furono consegnati dall'Istituto per le Opere di Religione (o IOR) ai Liquidatori di Banco Ambrosiano Holdings contestualmente all'entrata in vigore della transazione con le banche estere avvenuta il 25 maggio 1984. L'Appendice V di tale accordo è riprodotta qui di seguito.

Fonte : Accordo stipulato il 25 maggio 1984 tra Banco Ambrosiano S.p.A.,
Banco Ambrosiano Holdings S.A., Banco Ambrosiano Overseas Limited di Nassau
e Istituto per le Opere di Religione (IOR).
(click per ingrandire) 


Bellatrix S.A. risultò beneficiaria di tre distinti trasferimenti indicati come segue :

1 - US$ 46.537.683,28 ricevuti il 10 febbraio 1981

2 - US$ 95.000.000 ricevuti il 30 aprile 1981

3 - US$ 7.785.945,08 ricevuti il 29 gennaio 1982

È importante notare come queste operazioni coincidano con la definitiva perdita del passaporto da parte di mio padre.

In occasione della prima operazione il Banco Ambrosiano S.p.A. diede le istruzioni iniziali. Il fine del primo trasferimento era di attuare l'acquisizione da parte di Bellatrix delle 189.000 azioni Rizzoli Editore S.p.A. detenute da Rothschilds per conto di Andrea Rizzoli e di permettere a Bellatrix di ottenere il diritto di sottoscrivere l'emissione di nuove azioni.
Rothschilds doveva continuare a detenere fiduciariamente le azioni Rizzoli per conto di Bellatrix. L'operazione fu attuata da Banco Ambrosiano Andino di Lima, Perù.

I fondi una volta ricevuti da Rothschilds furono divisi in conti intestati a società costituite da Umberto Ortolani e Bruno Tassan Din o da questi indicati.

Le indagini condotte dai Liquidatori del Banco Ambrosiano Holdings S.A. hanno accertato che i fondi furono poi distribuiti in conti accesi in Svizzera o in Uruguay controllati dalla famiglia Ortolani e in conti controllati da Bruno Tassan Din.


Fonte: Affidavit di Brian Smohua in Banco Ambrosiano Andino c. Ansbacher. 
(click per ingrandire)


È importante notare che dal settembre ‘77 Umberto Ortolani era membro del Consiglio di Amministrazione della Rizzoli Editore S.p.A. ove aveva sostituito Andrea Rizzoli, sua conoscenza di vecchia data. Mentre Bruno Tassan Din era la figura dominante di Rizzoli. Ricordo che Tassan Din telefonava a casa nostra a Milano quasi ogni sera. Ortolani e Tassan Din sembrano aver disposto di queste somme come se fossero di loro pertinenza.

Bellatrix ricevette a fronte di questi esborsi 189.000 azioni Rizzoli Editore S.p.A. detenute per suo conto, in base ad un accordo fiduciario, da Rothschilds. Questa prima operazione doveva anche costituire il diritto da parte di Bellatrix di acquisire 378.000 nuove azioni di Rizzoli Editore.


Telex del 6 febbraio 1981 inviato dal Ambrosiano Services Lussemburgo a Rothschild Zurigo.
(click per ingrandire)


La seconda operazione fu pure formalmente attuata dal Banco Ambrosiano Andino su istruzioni di Banco Ambrosiano Overseas Limited di Nassau - Bahamas, indicando Bellatrix come beneficiaria. Come nella prima operazione i fondi furono trasferiti a Rothschilds che li divise direttamente tra conti di società costituite da Umberto Ortolani e Bruno Tassan Din.
Di quì queste disponibilità furono distribuite dagli stessi verso destinazioni con caratteristiche simili alla prima operazione.



Fonte: Affidavit di Brian Smouha in Banco Ambrosiano Andino c. Ansbacher & Co (1983).

(click per ingrandire)

Delle somme versate da Bellatrix, sin qui descritte, $ 32.746.536 furono depositati da Bruno Tassan Din presso la banca Ansbacher & Co. di Dublino tramite una serie di professionisti di New York e sulla base di complesse istruzioni di gestione con altre istituzioni.


Disponibilità di Antonia Cori per Bruno Tassan in conto Marsanny poi trasferiti alla banca Ansbacher & Co.
Fonte: Affidavit di Brian Smouha in Banco Ambrosiano Andino c. Ansbacher & C0 (1983).
(click per ingrandire)


Parte di questi investimenti erano gestiti da entità in cui figurava Gilbert de Botton. Gilbert de Botton era membro del Consiglio di Amministrazione di Rizzoli Editore e, con il collega Juerg Heer, responsabile dell'operatività dei conti Rothschilds.
Juerg Heer doveva assumere un ruolo di primo piano all'inizio degli anni novanta quando dovette dimettersi da Rothschilds e offrì testimonianze nell'ambito delle indagini romane relative all'omicidio di mio padre.

I Liquidatori del Banco Ambrosiano Holdings S.A. ottennero una ingiunzione per i fondi presso Ansbacher. Tassan Din si servì nella sua difesa di rappresentazioni dell' Avv. Gaetano Pecorella, con il quale aveva avuto un ruolo di intermediario di primo piano con la Magistratura durante il processo valutario in cui mio padre era stato imputato a Milano nel giugno 1981.

Ne seguirono una serie di schermaglie legali tra le liquidazioni del Banco Ambrosiano Holdings S.A. e del Banco Ambrosiano S.p.A., che pure pretendeva questi fondi. Questo portò alla redazione e firma da parte delle tre Liquidazioni Banco Ambrosiano S.p.A., Banco Ambrosiano Holdings S.A. e Banco Ambrosiano Overseas Limited di Nassau del "Recoverable Funds Agreement" che doveva regolare la spartizione dei ricuperi tra le Liquidazioni per gli anni che seguirono.


La terza operazione di US$ 7.785.945,08, pure eseguita da Banco Ambrosiano Andino e sempre come beneficiaria Bellatrix, servì alla sottoscrizione di 378.000 nuove azioni Rizzoli Editore S.p.A. e al conseguente adeguamento dell'accordo fiduciario con Rothschilds. 
I fondi furono distribuiti con modalità analoghe a quelle descritte con riferimento alla prima e alla seconda operazione.


Con le prime due operazioni, nello spazio di tre mesi, $ 142.000.000 furono trasferiti da Banco Ambrosiano Andino a Bellatrix, con l’intermediazione del Banco Ambrosiano Overseas Limited di Nassau, e questo con limitato supporto documentale presso Andino.
I fondi vennero distribuiti su istruzione di Umberto Ortolani e di Bruno Tassan Din. Solo la parte che finì nella complessa rete di conti di Tassan Din presso Ansbacher fu bloccata dai Liquidatori.

Non pretendo di dare un'interpretazione dell'operazione descritta ma di suggerire alcune considerazioni che rimando alla seconda puntata che sarà pubblicata tra pochi giorni.

[2^ puntata]


martedì 4 dicembre 2012

E' nata AssoTAG

In data 22 novembre 2012 è stata costituita l’Associazione nazionale denominata “Associazione Italiana dei Periti e dei Consulenti Tecnici nominati dall'Autorità Giudiziaria”, in breve AssoTAG.

A chi si rivolge AssoTAG?
L'Associazione si rivolge ai Consulenti Tecnici, ai Periti e agli Ausiliari nominati da Procure della Repubblica, Tribunali e Polizia Giudiziaria per lo svolgimento di analisi tecniche inerenti le discipline a contenuto economico-finanziario. In particolare in ambito:
  • amministrativo, tributario e previdenziale; 
  • bilancistico e contabile; 
  • bancario, finanziario, assicurativo e creditizio; 
  • valutativo dei processi e di diagnostica degli strumenti finanziari e dei patrimoni mobiliari; 
  • valutativo di aziende, enti patrimoniali, situazioni aziendali e avviamento; 
  • valutativo di sistemi aziendali di controllo interno e di modelli organizzativi e gestionali; 
  • estimativo di patrimoni immobiliari, gare e contratti d’appalto, capitolati, forniture, avanzamento lavori; 
  • estimativo di danni economici;
  • in materia di inventari e rendiconti.
L'esperto che ha svolto almeno un incarico peritale o consulenziale a favore dell’Autorità Giudiziaria può chiedere di diventare Socio Ordinario di AssoTAG.


L'Associazione è aperta ai soli professionisti che hanno maturato esperienze?
No. L'Associazione è aperta anche a coloro che non hanno maturato esperienze ma che ambiscono ad intraprendere un percorso formativo finalizzato a diventare un giorno CTP/CTU. Penso, ad esempio, ai molti studenti di economia che sono interessati all'attività professionale di fraud auditor o ai ricercatori e accademici che studiano il fenomeno della criminalità economica. Chiunque faccia parte di questa categoria può entrare a far parte di AssoTAG in qualità di Socio Aggregato.

Ma perché costituire un'associazione simile?
Oggigiorno un Perito o un Consulente Tecnico che opera  quale soggetto di fiducia degli organi dell’Autorità Giudiziaria, ha pochi punti di riferimento. Molti esperti appartengono ad un Albo Professionale, molti altri sono "semplici" consulenti aziendali, altri ancora appartengono ad Associazioni di categoria. I quesiti posti dall'Autorità Giudiziaria sono sempre più spesso di contenuto altamente tecnico e specialistico e riguardano una vastissima gamma di ambiti economico-finanziari, spaziando dalla tradizionale analisi dei bilanci d'esercizio alle ricostruzioni di operazioni back to back, dalle indagini inerenti trust e strutture societarie off-shore, alle valutazioni dei prodotti finanziari derivati. La materia non può essere lasciata al solo sistema ordinistico.

Come fare a raggiungere questo ambizioso obiettivo?
Faccio parte dei 6 Soci Fondatori, tutti con solide esperienze di consulenze tecniche alle spalle. Insieme abbiamo cercato di definire uno Statuto che da una parte puntasse ad eliminare gli ormai inutili, quanto iniqui, blocchi all'ingresso, tipici delle corporazioni. Dall'altra abbiamo puntato a premiare l'esperienza e la competenza riconosciuta dal conferente l'incarico e dimostrata sul campo. Infatti ad una Associazione non si può delegare in modo esclusivo il ruolo di certificatore della conoscenza teorico-pratica e della competenza professionale. Questa funzione spetta in prima istanza alla scuola, all'Università o ai corsi di aggiornamento post-laurea e solo nei casi regolamentati alle associazioni di professionisti. In campo professionale è l'esperienza e l'apprezzamento della clientela a certificare la competenza.

Quali compiti avrà AssoTAG?
AssoTAG punta a rappresentare quanti più Periti, Consulenti Tecnici e Ausiliari di PG possibile, presso organismi ufficiali nazionali, comunitari ed internazionali, in collaborazione anche con analoghe Associazioni italiane ed estere, al fine di presentare le loro necessità, esigenze e difenderne i legittimi interessi. Penso che questi obiettivi si possano raggiungere grazie allo sviluppo di relazioni personali e professionali. L'Associazione punta anche ad istituire tavoli di studio sui fenomeni di criminalità economica, con un focus particolare sui reati societari e d'impresa, promuovendo e organizzando ricerche, studi, statistiche, corsi di formazione, convegni e seminari. Stiamo pensando anche ad un "Comitato Scientifico" (costituito da autorevoli personalità che hanno già segnalato la propria disponibilità), che ci affiancherà nella scelta degli argomenti da sviluppare. Conseguentemente AssoTAG divulgherà tutto il materiale prodotto tramite la stampa, il proprio sito internet, i blog, i network di settore, eccetera.

Chi sono i Soci Fondatori e i Componenti del Consiglio Direttivo?
Il primo Consiglio Direttivo, che rimarrà in carica tre anni, è costituito dai seguenti Soci Fondatori:
Alfonso SCARANO – Presidente e Socio Ordinario di AssoTAG. Analista finanziario indipendente. Esperto di valutazione aziendale, rating, prodotti finanziari ed enti territoriali. Autore di numerosi articoli e studi economici, collaboratore di rubriche televisive.
Antonella SIMONE – Vice Presidente e Socio Ordinario di AssoTAG. Partner di ADZ Morison. Iscritta al Registro dei Consulenti Tecnici presso il Tribunale di Milano. Esperta in analisi finanziaria, in particolare nella valutazione e gestione del rischio di credito. Autrice di numerosi studi e articoli in materia di Credit Management e coordinatrice didattica di convegni di settore.
Stefano MARTINAZZO - Vice Presidente e Socio Ordinario di AssoTAG. Senior Manager presso JNP S.r.l. – Forensic Department. CTP in vari procedimenti penali relativi ai reati societari. Esperto di investigazioni aziendali di natura economico-finanziaria su sospette frodi, di sistemi per il controllo interno, di modelli organizzativi ex D.lgs 231/01 ed elaborazione delle “forensic due-diligence” in occasione delle operazioni straordinarie.
Nicola BENINI – Consigliere e Socio Ordinario di AssoTAG. Dottore Commercialista, CEO di Ifa Consulting S.r.l. Esperto nelle attività di diagnostica/"pricing" sugli strumenti finanziari complessi, analisi finanziaria e supporto alla "litigation". Autore di numerosi studi e articoli in tema di finanza, collaboratore di rubriche televisive.
Giovanni BOTTAZZI - Consigliere e Socio Ordinario di AssoTAG. Funzionario di Direzione della Borsa Italiana dal 1974 al 1994. Esperto di statistiche del mercato borsistico e di indici azionari e finanziari. Autore di vari studi in argomento tecnico-finanziario. E’ stato per 14 anni docente a contratto all'Università di Milano - Bicocca.
Giorgio BRUGHERA – Consigliere, Tesoriere e Socio Aggregato di AssoTAG. Dottore Commercialista e Partner dello Studio Legale, Tributario e Tecnico Brughera. E’ CTP in ambito assicurativo e svolge attività di consulenza in materia contabile e amministrativa.

Come si diventa Socio AssoTAG?
Le modalità di ammissione sono indicate nel "Regolamento di Ammissione".
I Soci Ordinari che hanno svolto incarichi peritali e consulenziali a favore degli organi dell’Autorità Giudiziaria o delle forze di Polizia Giudiziaria, nonché gli iscritti all'apposito albo istituito presso i Tribunali, dovranno inviare per posta elettronica all'indirizzo mail di AssoTAG, specificato sotto, la seguente documentazione:
1. Curriculum Vitae in formato europeo contenente:

  • le informazioni personali;
  • le informazioni relative all'istruzione e alla formazione;
  • le esperienze professionali (avendo cura di elencare quelle relative alle CTP o CTU espletate a favore dell’Autorità Giudiziaria con una breve e generica descrizione del quesito posto);
  • capacità linguistiche;
  • competenze informatiche.

2. La Domanda di Ammissione a Socio Ordinario compilata in ogni sua parte (modulo da richiedere all'indirizzo mail di AssoTAG).
Il Consiglio Direttivo dovrà decidere se accogliere o rifiutare con motivazione la domanda di adesione entro 15 (quindici) giorni lavorativi dal suo ricevimento, valutate le esperienze pregresse.
Se la Domanda di ammissione è accolta con esito favorevole, il Socio diventa effettivo ed iscritto nell'Elenco dei Soci Ordinari, disponendo contestualmente il pagamento della quota associativa di € 75,00 annuo (diminuita a € 30 se corrisposta entro il 30 gennaio 2013, con validità per tutto l’esercizio 2013). 

Gli aspiranti Periti, Consulenti Tecnici e Ausiliari nominati dall'Autorità Giudiziaria che vogliano intraprendere un percorso formativo finalizzato allo svolgimento di incarichi di CTP e CTU, possono far parte di AssoTAG in qualità di Soci Aggregati, inviando per posta elettronica all’indirizzo mail di AssoTAG, il Curriculum Vitae in formato europeo e la Domanda di Ammissione a Socio Aggregato compilata in ogni sua parte (modulo da richiedere tramite posta elettronica).
Se la domanda di ammissione è accolta con esito favorevole dal Consiglio Direttivo, il Socio diventa effettivo ed iscritto nell’Elenco dei Soci Aggregati disponendo il pagamento della quota annua associativa di € 30,00 (la quota pagata entro il 2012 resta valida per l’iscrizione a tutto il 2013).

Si invitano quanti siano interessati a diventare Soci Ordinari o Aggregati di AssoTAG a contattare l’Associazione al seguente indirizzo mail: info@assotag.org
Linkedin Group: AssoTAG 
Prossimamente sarà disponibile anche il sito internet dell'Associazione all'indirizzo: www.assotag.org

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Iniziative:
1) Derivati degli enti locali: accordo AssoTAG - Federconsumatori (QUI)