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sabato 3 maggio 2014

Teresa Graziella Corrocher: particolari sul suicidio della segretaria di Calvi

...di una tragedia nella tragedia.
Di questo tratteremo oggi.

"Il 17/6/1982, alle ore 19.00 circa, Teresa Graziella CORROCHER, direttore di sede del Banco Ambrosiano con incarico di segretaria del presidente Roberto CALVI, precipitava dalla finestra del suo ufficio sito al quarto piano dell'edificio di Via Clerici n.2 in Milano".
(estratto dagli atti giudiziari della Procura della Repubblica di Milano).

I primi accertamenti svolti della Polizia Scientifica definirono con cruda precisione lo scenario nel quale si era consumato quel dramma.
Una sedia davanti alla finestra aperta con accanto le scarpe in pelle nera posizionate con cura, una tenda leggermente spostata, alcune impronte digitali e plantari sul davanzale.




La cinquantacinquenne, nubile, che considerava il Banco Ambrosiano come la sua famiglia, lasciò tre fogli scritti a mano, fissati con del nastro adesivo alla scrivania.
Parole scritte con drammatica lucidità ma che manifestavano allo stesso tempo uno stato d'animo di estremo disagio, un equilibrio psichico ormai gravemente intaccato dai fatti che in quei momenti si stavano consumando all'interno delle mura (e non solo) dell'istituto di credito milanese.
Frasi che è opportuno tornare a leggere.



Il 17 giugno 1982 era un giovedì di una settimana drammatica per la banca milanese, per i suoi vertici e per il suo Presidente Roberto Calvi.
Quel giovedì iniziò all'alba con la signora Corrocher impegnata a preparare il Consiglio di Amministrazione straordinario che avrebbe avuto inizio alle ore 13.00.

La si può immaginare indaffarata e meticolosa nel preparare i documenti, gli atti, i resoconti, le cartelline in cuoio pregiato da consegnare ai Consiglieri, ma anche in preda ad una profonda frustrazione per quel mondo che le stava improvvisamente crollando addosso. Abbandonata al suo profondo malessere che la tormentava già da qualche mese.
Un esaurimento nervoso evidente di cui molti erano a conoscenza.

Nel corso di quel Consiglio del 17 giugno si consumò quello che le cronache dell'epoca molto efficacemente avevano più volte definito come uno "psicodramma".

Il Presidente del Banco era irreperibile già dalla sera del 10 giugno in seguito ad una trasferta a Roma nel corso della quale avrebbe cenato anche con Giulio Andreotti.

Il 13 giugno i poteri di gestione del Banco furono affidati, in base all'art. 15 dello Statuto sociale, a Roberto Rosone, il Vicepresidente anziano.
Lunedì 14 giugno, mentre tutta l'Italia attendeva con la consueta apprensione calcistica la partita del mondiale con la Polonia con fischio d'inizio alle ore 17.15, in via Clerici l'attesa era di ben altra natura.
Infatti di buon'ora si presentarono alla reception dell'istituto di credito 6 ispettori inviati della Banca d'Italia e poco più tardi la CONSOB sospendeva il titolo dalla quotazione.

Ma fu proprio il 17 giugno il giorno più drammatico.
Una storia duplice e parallela.
La prima si consumò in via Clerici a Milano e l'altra a Londra.

Come detto il Consiglio iniziò alle 13 in punto.
L'Istituto per le Opere di Religione (IOR) aveva già informato della sua assoluta intenzione di non fornire alcun tipo di sostegno finalizzato a salvare il Banco e di non voler onorare le lettere di patronage concesse a favore di alcune entità panamensi.
La situazione economico-finanziaria era di gravissimo deficit. Sarebbe servita con urgenza un'abbondante iniezione di liquidità per far fronte ai numerosi impegni finanziari da assolvere nelle ore successive. Nessuna deroga o dilazione a tali impegni infatti si sarebbe potuta richiedere o accordare.
I depositi attivi del Banco presso le consociate estere risultavano vincolati a causa di presunte garanzie prestate ad entità terze non meglio identificate.
Dopo una drammatica sequenza di interventi interlocutori da parte di alcuni attoniti e smarriti Consiglieri d'amministrazione, si deliberò di togliere i poteri di firma a Roberto Calvi.

Terminato il Consiglio attorno alle 19, mentre l'ufficio stampa stava redigendo il comunicato che ufficialmente avrebbe messo la parola fine all'era Calvi, si sentì un tonfo sordo provenire dalla rampa di accesso ai garage sotterranei del Banco.

In quel momento Roberto Calvi si trovava a Londra già dal giorno precedente, dopo un viaggio rocambolesco tra Italia, Iugoslavia, Austria e Svizzera. La mattina del 17 giugno il Sole 24 Ore aveva dato la notizia della sua scomparsa. Alle 23 di quel giorno, saputo del suicidio della sua segretaria, Calvi lasciò la hall del Chelsea Cloister in Sloane Road per una meta sconosciuta.

La mattina del 18 giugno 1982 il banchiere fu trovato da un fattorino del Daily Express, impiccato con una corda di nylon da ormeggio arancione ad un traliccio posizionato sotto il Blackfriars Bridge.

Una tragedia nella tragedia, appunto.

Lo abbiamo ripetuto in più occasioni.
Il blog non si occupa di cronaca, ma di tecniche di forensic accounting e fraud auditing.
Tuttavia, lo sanno bene gli osservatori più attenti, le vicende umane dei protagonisti si legano indissolubilmente e tragicamente ai dissesti economico-finanziari più gravi. Lo dimostrano i tanti episodi legati anche a fatti più recenti. Si pensi solo alle vicende relative al Monte dei Paschi di Siena o all'Ospedale San Raffaele di Milano.

Graziella Corrocher svolse con diligenza mansioni di enorme rilievo all'interno del Banco e, secondo i testimoni dell'epoca, fu "l'alter ego" del Presidente Roberto Calvi e in questa veste depositaria di tutto quel bagaglio di notizie, anche e soprattutto riservate, che, se conosciute, avrebbero probabilmente permesso di far luce su di una vicenda tanto intricata e complessa e forse anche sui particolari più controversi e misteriosi dell'omicidio di Roberto Calvi.

Tra qualche giorno il blog sarà in grado di produrre IN ESCLUSIVA l'intero fascicolo giudiziario relativo al suicidio della signora Teresa Graziella Corrocher.
Il tutto accompagnato da un autorevole ed importante commento curato da Carlo Calvi, figlio del banchiere Roberto Calvi.

Saremo pertanto in grado di fornire ai lettori del blog la seguente documentazione:
  1. atti della Procura Generale presso la Corte Suprema di Cassazione;
  2. decreto di archiviazione emanato dal Tribunale di Milano, trattandosi di suicidio;
  3. verbale redatto dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Milano, primi ad intervenire sulla scena del suicidio;
  4. relazione di servizio degli agenti della Squadra Mobile datata 18 giugno 1982 e successive versioni integrative;
  5. relazione di polizia giudiziaria del 24 giugno 1992 indirizzata al Sostituto Procuratore della Repubblica di Milano Salvatore Cappelleri redatta dai Carabinieri della Legione di Milano e successive versioni integrative;
  6. verbali di sequestro del materiale rinvenuto presso l'abitazione di Milano della signora Corrocher;
  7. verbale di perquisizione e sequestro presso l'abitazione della signora Corrocher sito in località San Valentino Dos del Comune di Villa Rendena (TN);
  8. processo verbale di sommarie informazioni testimoniali rese dalle persone informate sui fatti;
  9. verbali dei rilievi tecnico-legali e dei sopralluoghi eseguiti della Polizia Scientifica di Milano;
  10. referti autoptici svolti dal patologo legale, consulente tecnico del Pubblico Ministero;
  11. perizia medico-legale e tossicologica sulla causa e sulle circostanze del decesso;
  12. appunti scritti a mano o con macchina da scrivere rinvenuti presso l'ufficio e l'abitazione della signora Corrocher;
  13. indice degli atti e delle produzioni e note spese del procedimento.
s.m.

(cliccare QUI per leggere l'intervento di Carlo CALVI e per scaricare la documentazione).


*   *   *

In ricordo di 
Teresa Graziella CORROCHER

(trascrizione di due appunti scritti da Graziella Corrocher)