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mercoledì 18 aprile 2018

Gli schemi piramidali illegali: dallo schema Ponzi allo schema Matrix

di Pio Francesco Ciociola*


La letteratura in merito agli schemi piramidali e soprattutto allo schema Ponzi si è ampliata con particolare attenzione a divulgare, presso il maggior numero di lettori, quali sono i tipici red flag per l’individuazione di questa frode.

In base alla definizione dell’autorità statunitense SEC (Securities and Exchange Commission) uno schema piramidale consiste in un sistema in cui i partecipanti provano a guadagnare denaro dal reclutamento di altri soggetti. Il tratto caratteristico di questi schemi è la promessa di un alto rendimento in un breve lasso di tempo senza che vi sia un investimento reale, ma solo uno scambio di flussi finanziari tra i soggetti.


Entrando nel merito, la variante dello schema piramidale illegale che più ha fatto scalpore in questi anni è lo schema Ponzi (il più famoso è lo schema Madoff).

Con tale termine indichiamo uno schema che consta delle seguenti 4 fasi:
  1. Inizio: la società o il soggetto al vertice cerca soggetti disposti ad investire una certa somma di denaro promettendogli in cambio dei rendimenti superiori a qualsiasi altro rendimento per un investimento alternativo.
  2. Parziale riconsegna: per far si che lo schema sia credibile per altri potenziali investitori, il frodatore consegna i primi rendimenti promessi senza alcun ritardo e per l’intero ammontare promesso.
  3. Imitazione: è strettamente collegato al successo della fase precedente in quanto, gli altri potenziali investitori attratti dall’investimento, ma magari dubbiosi, osservando i guadagni dei primi partecipanti, entrano nello schema nella speranza di ottenere gli stessi profitti.
  4. Fuga: tale schema non potrà reggere in eterno poiché le richieste di restituzione del capitale investito supereranno, giocoforza, i nuovi investimenti e gli ultimi investitori non avranno nemmeno i primi rendimenti. A questo punto il frodatore cerca di darsi alla fuga.
I tipici red flag generali che possono indicare che l’opportunità di investimento altro non è che uno schema Ponzi sono:
  • Troppo bello per essere vero: il frodatore riempie di promesse i potenziali investitori sulla possibilità di fare guadagni facili e senza alcun rischio sottostante.
  • Investimento “misterioso” che porta a lauti rendimenti: il soggetto al vertice del modello deve essere sempre in grado di spiegare gli alti rendimenti pagati ma in molti casi l’investimento proposto è talmente complicato che anche il truffatore si trova spiazzato nel dare delle ragioni valide.
  • La mancanza di informazioni: solitamente quando si investe presso un intermediario finanziario, la disclousure per l’investitore è ampia e sempre presente. In uno schema Ponzi, viene fornita una disclousure molto limitata. Evitare le domande è compito del raggiratore che agisce tramite le sue abilità di oratore, facendo leva sulla sua reputazione e soprattutto pagando sempre ciò che si è promesso.
  • Il successo immediato: quando l’iniziativa decolla in un breve lasso temporale, ci si può far prendere dall’entusiasmo di aver investito nella società giusta. In realtà, bisogna considerare se sta crescendo il business o se sempre più adepti stanno partecipando all’iniziativa; se siamo di fronte al secondo caso, allora potrebbe trattarsi di un raggiro.
Con l’avvento di internet e con l’utilizzo sempre maggiore dei social network, è nata una nuova forma di schema piramidale illegale: lo schema Matrix.

In particolare è un’opportunità di business che opera in questo modo: vi è una società che offre un prodotto (di solito di ultima generazione) ad un prezzo molto conveniente e lo offre a chi si iscrive ad una lista predisposta dalla società. 
Il soggetto che si iscrive per primo alla lista si colloca al vertice della medesima ed egli riceverà il prodotto offerto solo dopo che nuovi partecipanti si uniscono alla lista d’attesa. Per unirsi a tale lista, i nuovi partecipanti devono acquistare obbligatoriamente un prodotto simbolico dal basso valore di mercato (ad esempio una cover per cellulare).

Per spiegare meglio questo tipo di schema, si ricorre ad un esempio: mettiamo il caso di trovarci dinanzi ad uno schema Matrix 1 di 10 per ricevere un televisore di ultima generazione. Per entrare nella lista è obbligatorio acquistare un bene di scarso valore come può essere una cover per cellulare. Il soggetto in testa alla lista riceverà il televisore dopo che 9 soggetti hanno acquistato la cover per il cellulare; il secondo soggetto facente parte della lista salirà al vertice e si porterà a casa il televisore solo se altre 10 persone investiranno nello schema e cosi via.

Di questi schemi buy & share ne è pieno su internet con numerosi adepti ed infatti sono nate liste su gruppi chiusi nelle più famose app di messaggistica.

Il pericolo vero è il danno sociale non percepito poiché bisogna ricordare che, per il funzionamento proprio di questi schemi fraudolenti, al guadagno di un soggetto corrisponde la perdita di un altro soggetto e che non può durare in eterno lo schema poiché non si produce ricchezza ma solo scambi di flussi finanziari.


* Pio Francesco Ciociola è Junior Forensic Accountant



lunedì 9 aprile 2018

Il "racconto", un efficace metodo di spionaggio

I servizi di intelligence, siano essi di spionaggio o di controspionaggio, ricorrono costantemente, per acquisire informazioni, alla collaborazione di cittadini convinti di contribuire alla sicurezza nazionale.
In questo caso si parla di collaborazione di tipo volontario, finalizzata a fornire indizi e/o prove sufficientemente convincenti per orientare una determinata operazione o definire o chiarire un determinato tassello dello scenario.

Naturalmente esistono anche altre forme di "collaborazione", ad esempio quella involontaria, cioè quando il contributo del cittadino è fornito inconsapevolmente, senza che questo conosca il fine o il mezzo grazie al quale si apprendono le informazioni.

Nel 1400 era in uso presso i servizi di sicurezza delle principali città-stato della penisola, un metodo molto raffinato per ottenere informazioni, notizie e segreti, inerenti, ad esempio, i traffici economici, l'organizzazione delle amministrazioni pubbliche straniere, le vicende politiche, la volontà di applicare dazi sui commerci o il potenziale bellico avversario.

Si tratta del cosiddetto "racconto".

In buona sostanza quando un cittadino desiderava ottenere una concessione pubblica, una cittadinanza per se, per un proprio famigliare o per un amico, un incremento di stipendio nell'apparato pubblico, la rateizzazione di un debito oppure un qualche sussidio di sopravvivenza, doveva dare in cambio qualcosa, che spesso si traduceva in un suggerimento, in una rivelazione, in un ricordo oppure... in un racconto!




Nella Repubblica veneziana, il racconto era stato addirittura istituzionalizzato in un documento firmato dall'interessato, da presentare presso il Consiglio dei Dieci, contenente la descrizione di un dettaglio strategico quale, ad esempio, l'esito dei test di una nuova arma, oppure la definizione di tattiche militari innovative ovvero di un nuovo metodo per risparmiare denaro pubblico o aumentare le entrate dello Stato.

La forma anonima del "racconto" è stata regolamentata dalla "legge dei biglietti" promulgata nel 1607 dalla Repubblica marinara di Genova, la quale consentiva che, senza alcuna istruttoria e raccolta di prove, ma col solo voto segreto ed immotivato della maggioranza dei tre quinti dei Consiglieri, qualunque individuo potesse essere inviato per due anni al confino.

Un metodo che, secondo il Serenissimo Andrea Spinola, 99° Doge della Repubblica di Genova, era utile nella "scienza dello stato e a schivar pericoli pubblici".