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mercoledì 23 ottobre 2013

Cuneo fiscale: la defiscalizzazione del costo del lavoro (Convegno)


Associazione Italiana 
dei Periti e dei Consulenti Tecnici 
nominati dall'Autorità Giudiziaria


organizza un convegno sul tema


CUNEO FISCALE:
LA DEFISCALIZZAZIONE 
DEL COSTO DEL LAVORO


Milano, 28 ottobre 2013 

c/o Sala del Giudice di Pace – Via Sforza 23

dalle ore 14.00 alle ore 18.00



PARTECIPAZIONE GRATUITA
subordinata all'iscrizione 
da effettuarsi on-line sul sito
AssoTAG
oppure cliccando QUI
(100 posti disponibili)


La questione della defiscalizzazione del costo del lavoro viene affrontata in questa sede non attraverso dotte dissertazioni accademiche bensì attraverso l’illustrazione di soluzioni concrete volte a defiscalizzare il costo del lavoro con il fine ultimo di ottenere una riduzione degli oneri per le imprese cui corrisponda un vantaggio immediatamente percepibile anche per il lavoratore.

Con l’ausilio di professionisti del settore e con la presenza di un rappresentante di una delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, saranno illustrate le metodologie prevalenti immediatamente attuabili sulla base della normativa vigente. 

Ai relatori sarà chiesto inoltre di esporre eventuali proposte di modifica legislativa de iure condendo rispetto alle attuali politiche in materia di welfare.


Destinatari

Consulenti del lavoro, avvocati giuslavoristi, commercialisti e fiscalisti, consulenti d’impresa, responsabili risorse umane, head hunter, rappresentanti sindacali e lavoratori dipendenti.


Programma dei lavori

Ore 14.00 -  Registrazione dei partecipanti

Ore 14.15 -  Saluto introduttivo - Ing. Alfonso Scarano, Presidente di AssoTAG.

Ore 14.30 - Tavola rotonda - Avv. Giovanna D’Adamo, moderatore dell'evento


Relatori:

Ing. Alfonso ScaranoLa posizione di AssoTAG nei confronti della crisi odierna: soluzioni

Rag. Tommaso Sila, Consulente del Lavoro - Soluzioni concrete in tema di defiscalizzazione del costo del lavoro: normativa, welfare, orientamenti e politiche ministeriali

Dott.ssa Elena Panzera, HR Director presso SAS Institute S.r.l. - Analisi di un caso

Dott. Diego Paciello, Commercialista - Molteplicità e variabilità degli interventi possibili: il punto di vista fiscale

Dott. Piergiorgio Caprioli, Responsabile osservatorio sulla contrattazione collettiva di secondo livello della Regione Lombardia - L’impatto delle soluzioni di defiscalizzazione del costo del lavoro sul principio di intangibilità della retribuzione. Visione d’insieme sulla contrattazione di secondo livello


Ore 17.30  -  Risposte a quesiti e chiusura dei lavori



mercoledì 16 ottobre 2013

"Off shore" oppure "Off horse"?

Qualche anno fa un promotore finanziario propose alla propria ricca clientela una serie di investimenti con un elevato rendimento atteso, compreso tra il 20% e l'80% annuo.
Il professionista, illustrando le modalità dell'operazione, si soffermò lungamente su di un aspetto fondamentale: i lauti guadagni da capitale sarebbero stati direttamente correlati agli elevati rischi di perdite.

Il promotore avrebbe depositato il denaro raccolto su di un conto corrente aperto presso una banca lussemburghese, per poi essere impiegato nell'acquisto di quote di un fondo comune d'investimento gestito e amministrato da una società "OFF SHORE".

Il promotore enfatizzò molto questo aspetto ribadendo che un grado di rischio così elevato avrebbe potuto comportare, nella peggiore delle ipotesi, la perdita dell'intero capitale investito.
Pertanto il consiglio fu quello di impiegare solamente una piccola parte del proprio patrimonio, cioè quella quota che gli investitori sarebbero stati disposti a perdere "come in un gioco d'azzardo".

La grande disponibilità economica di quei clienti, insieme all'indiscussa fama di irreprensibile professionista del promotore finanziario, li convinse tutti a destinare il 5% di quell'enorme patrimonio all'investimento "OFF SHORE".

Quanto descritto sin'ora potrebbe far credere che quel promotore fece pienamente il suo dovere, informando adeguatamente la clientela su ogni aspetto dell'investimento e senza omettere il peggiore degli scenari ipotizzabili, cioè la perdita dell'intero capitale.
Ma la storia andò diversamente.

Il denaro fu effettivamente depositato sul conto corrente lussemburghese, ma fu utilizzato dal professionista per giocare sui sistemi di scommesse on-line (soprattutto sulle corse dei cavalli e sulle lotterie istantanee).




Periodicamente il promotore inviava ai suoi clienti alcuni prospetti informativi sui quali erano evidenziati gli utili o le perdite da "negoziazione".

Il tutto sembrava andare liscio sin quando venne commesso il fatidico errore.

In un prospetto trimestrale accanto ad una notevole perdita, il professionista annotò la curiosa descrizione di "OFF HORSE".

Alla richiesta di chiarimenti da parte dei clienti, spiegò che "HORSE" era semplicemente dell'anagramma di "SHORE". Ma alcuni vollero approfondire, in quanto l'espressione è comunemente utilizzata dai più incalliti scommettitori sulle corse dei cavalli proprio per identificare una perdita.

Chiesero quindi informazioni sulla società di gestione e amministrazione del fondo comune d'investimento e pretesero di consultare l'estratto conto e il dossier titoli della banca lussemburghese.

Il castello fraudolento crollò di lì a poco e le indagini successive chiarirono che il promotore aveva scommesso l'intero capitale in giochi aleatori on-line, perdendo circa la metà del suo valore.

Il promotore confessò la frode e si giustificò sostenendo che l'autorizzazione ottenuta dai suoi clienti a "scommettere" su impieghi estremamente rischiosi, lo legittimava a puntare tali somme sulle corse dei cavalli o sulle lotterie istantanee on-line, giudicando queste ultime opzioni certamente più sicure e garantite rispetto agli investimenti in strumenti finanziari off shore.



giovedì 10 ottobre 2013

Nasce IRPILEAKS, la prima piattaforma per "gole profonde"

Oggi la rubrica "Sulla mensola del fraud auditor" non promuoverà un saggio o un manuale di forensic accounting ma si occuperà di una novità assoluta nel panorama italiano. Di una iniziativa coraggiosa e audace, promossa dall'associazione IRPI - Investigative Reporting Project Italy.




Il progetto IRPI Italia è nato nel 2012 grazie a otto giornalisti italiani che nell'ottobre 2011, in seguito alla partecipazione alla settima edizione della Global Investigative Journalism Conference (GIJC), decisero di esportare anche in Italia un modello indipendente e moderno di giornalismo d'inchiesta.

Seguirono mesi di grande lavoro e di piani organizzativi con scambi di idee con famosi giornalisti investigativi americani ed europei.

Nacque così l’associazione non profit IRPI, la prima di questo genere in Italia, dedicata interamente al giornalismo investigativo e d’inchiesta.

Su questa linea d'azione il 7 ottobre scorso IRPI ha lanciato una nuova iniziativa, un'autentica novità nel contesto giornalistico italiano: IRPILEAKS.

Chiunque fosse a conoscenza di illeciti nella pubblica amministrazione, appalti truccati, episodi di corruzione, disastri ambientali, reti di criminalità organizzata e relativi crimini, abusi e soprusi, frodi aziendali e finanziarie e li volesse denunciare all'opinione pubblica senza incappare in alcun rischio personale, ora lo può fare in assoluta sicurezza!

La potenziale “gola profonda” da oggi può svelare informazioni e inviare documentazione ad una squadra di brillanti e capaci giornalisti investigativi, i giornalisti di IRPI.

IRPILEAKS è dunque la prima piattaforma italiana di segnalazione anonima, che usando il sistema di navigazione Tor, grazie al software libero GlobaLeaks, creato dal Centro Studi Hermes per la trasparenza e i diritti umani in rete, permette a chiunque di informare e attivare i giornalisti dell’Investigative Reporting Project Italy rimanendo completamente anonimi e protetti.

IRPILEAKS è quindi uno strumento pensato per chi vuole trasferire informazioni confidenziali e ha bisogno di restare anonimo e protetto per non incappare in ricatti, vessazioni, vendette o ritorsioni.

Nel giornalismo investigativo la figura del leaker, cioè della "gola profonda" è fondamentale – spiega Lorenzo Bodrero, il coordinatore di IRPILEAKSin alcuni casi solo i “leaks” di persone coraggiose possono rivelare comportamenti scorretti di politici o uomini di potere o tentativi di insabbiare informazioni importanti per la cittadinanza. I whistleblowers, conosciuti in italiano come "vedette civiche", possono giocare un ruolo fondamentale per quei giornalisti che agiscono come “cani da guardia” della democrazia, tanto più se parliamo di una democrazia alle volte corrotta e ad alto rischio di infiltrazione mafiosa come quella italiana”.

GlobaLeaks è “La prima piattaforma realizzata in software libero, che ha l’obiettivo di abbattere le barriere che ostacolano la creazione di iniziative di whistleblowing” dice Claudio Agosti, Presidente di Hermes, “Abbiamo notato anni fa che la rete avrebbe potuto raggiungere tutte quelle persone che soffrono silenziosamente l’omertà, che hanno perso la speranza di poter risolvere i problemi che li circondano. La tecnologia non può risolvere di certo questi problemi, ma può almeno agevolare la persona che vuole raggiungere chi è disposto ad ascoltarlo e a indagare sul suo caso, per comprendere se è nel pubblico interesse”.

Le informazioni che verranno sottoposte a IRPI tramite la piattaforma IRPILEAKS verranno accuratamente studiate, analizzate e valutate e solo le segnalazioni ritenute di interesse pubblico saranno affrontate e presentate sotto forma di inchieste giornalistiche da veicolare attraverso i media main-stream.

Per sostenere il progetto, IRPI ha ideato una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma crowdfunding di Indiegogo per raccogliere fondi destinati a coprire i costi di base del progetto, come il noleggio del server sicuro su cui poggia la piattaforma e le spese promozionali per pubblicizzare l’iniziativa.

Sul sito di IRPI alla sezione INFORMACI troverete tutte le informazioni sul software e una guida sui rischi connessi al leaking e sui comportamenti da adottare per proteggere la propria identità.


martedì 1 ottobre 2013

Vita da revisori

Sulla scia del successo riscosso dal post "Qui è vietato rubare!" (all'8° posto dei più cliccati di sempre) propongo un nuovo tag chiamato "Vita da revisori".

Alcuni lettori, infatti, identificandosi nel giovane revisore, hanno inviato alcuni aneddoti tragicomici di vita professionale.

Materiale molto interessante ed unico nel suo genere, anche perché si tende a non raccontare i tanti episodi vissuti in revisione, forse per la privacy o per gli obblighi di riservatezza o ancora per evitare complicazioni interne o forse, più semplicemente, perché trattandosi di fatti a volte molto bizzarri o estremi "...tanto non ci crederebbe nessuno".

Ore 20.48 di lunedì 31 dicembre 2012: 
responsabile amministrativo in attesa dello staff accountant 


Voce dunque ai revisori!

Per chi fosse interessato a condividere le proprie esperienze mi contatti e cercheremo di divulgarle in maniera divertente e leggera.