Nella prefazione del libro "
La cassaforte degli evasori" di
Hervé Falciani, il giornalista de Il Sole 24 Ore,
Angelo Mincuzzi, parla di uno dei 127.000 clienti della Hsbc Private Bank di Ginevra, finita nel 2009 al centro della famosa inchiesta svizzera.
Come si ricorderà, il 20 gennaio 2009 la Procura della Repubblica di Nizza eseguì una rogatoria internazionale disposta dalle autorità elvetiche, sequestrando nei dintorni di Mentone il computer dell'italo-svizzero Hervé Falciani, un ingegnere informatico impiegato per anni presso la sede di Ginevra di Hsbc.
Ma torniamo al tema, "il fantasma dell'Isola di Bouvet".
L'isola di Bouvet fa parte dei territori vulcanici sub-antartici ed è classificata tra i posti più remoti della Terra, basti pensare che il luogo abitato più vicino dista ben 2.200 km a nord-est in Sudafrica.
Ha un'estensione di circa 58 km² ed è quasi interamente ricoperta da ghiacci. Non ha né porti né approdi ma solo un punto di ancoraggio ad un centinaio di metri dalla sua costa.
E' stata scoperta nel 1739 e fu subito catalogata come "isola fantasma" perché per molti mesi all'anno è avvolta di una coltre nebbiosa che ne nasconde i contorni e la cima dell'unica collina alta 780 metri; infatti alcune navi di passaggio spesso la scambiavano per un iceberg disperso nell'oceano.
Solo a partire dalla prima metà dell'800 l'isola iniziò a comparire nelle carte nautiche.
L'uomo ci mise piede per la prima volta nel 1822, per alcune ore. Mentre la prima vera spedizione esplorativa durò un mese e avvenne nel 1927.
L'isola è completamente disabitata, anche se nel 1977 la Norvegia ha istallato una stazione meteorologica automatica.
Il 22 settembre 1979 in un tratto di mare molto vicino all'isola successe un episodio molto misterioso che venne chiamato "incidente Vela".
In particolare, alcuni satelliti di monitoraggio delle fonti radioattive scoprirono che quel giorno venne condotto un test nucleare, probabilmente dal Sudafrica o dallo Stato di Israele (nessuna nazione ha mai ammesso la responsabilità del test).
Ma che legame ci può essere tra questa isola misteriosa, inaccessibile e disabitata, al di fuori di ogni rotta commerciale e turistica, con la famosa "lista Falciani"?
Ebbene, potrà apparire incredibile, ma tra i 127.000 ricchi clienti di Hsbc, uno risulta residente niente po' po' di meno che sull'Isola di Bouvet!
L'analisi dei file archiviati nel computer di Falciani lasciò stupiti i medesimi investigatori per la quantità, le caratteristiche e la tipologia dei clienti residenti in tutto il mondo (molti in paesi sperduti nell'Oceano Pacifico) costituiti da persone fisiche, società anonime, fiduciarie, trust e società d'investimento domiciliate nei paradisi fiscali.
Ma anche per le numerose, quanto mai misteriose, transazioni bancarie e per gli strumenti utilizzati per trasferire beni preziosi, denaro, opzioni, prodotti derivati e titoli.
Un archivio segreto si stava materializzando.
Un archivio che avrebbe fatto tremare il mondo bancario svizzero e non solo...