di Carlo Calvi
Chi ha seguito i miei post su questo blog ricorderà le operazioni "conto deposito".
I depositi:
BAOL (Banco Ambrosiano Overseas Limited, Bahamas) → IOR → UTC (United Trading Co.)
e
UTC → IOR → BAOL
avevano come scopo di alimentare il conto della United Trading presso la Banca del Gottardo di Lugano, cosa che BAOL non avrebbe potuto fare direttamente, questo per oltre dieci anni.
Nel corso dello stesso periodo vi fu un rapporto parallelo analogo in Italia tra le banche del Gruppo Ambrosiano e lo IOR con destinazione a controparti in Italia e all'estero.
Charles Raw, consulente di Banco Ambrosiano Holdings di Lussemburgo, che per anni lavorò alla liquidazione di Banco Ambrosiano S.p.A. con Geoffrey Robinson di Deloitte & Touche e Emilia Grassi, li ha chiamati appropriatamente i "lira back-to-back".
Alle linee di credito aperte a favore di IOR da Banco Ambrosiano, Banca Cattolica del Veneto e Credito Varesino, a cui fece riferimento il citato Rapporto Ispettivo della Banca d'Italia, corrispondevano sei conti utilizzi accesi presso lo IOR stesso.
Erano prestiti e conti creati inizialmente per operazioni nell'interesse esclusivo dello IOR connesse alle società Setemer, XX Settembre e CIM, da cui passarono per oltre dieci anni trasferimenti di fondi di vario genere, non necessariamente attribuibili alle loro origini.
L'entità degli utilizzi aumentò in modo considerevole nella seconda metà degli anni settanta con l'apertura dei conti "Red", "Set" e "Plichi Chiusi" quest'ultimo relativo alla Rizzoli.
Riproduco qui di seguito le tabelle relative ai conti conservate da mio padre nelle sue casseforti alle Bahamas fino al 1981 quando perse definitivamente il passaporto (si riferiscono agli anni 1977, 1978, 1979 e 1980).
Il Vaticano ha sempre rifiutato di produrre la documentazione contabile relativa agli utilizzi.
L'ispezione del Dott. Giulio Padalino aveva sommariamente identificato il nesso iniziale dei conti con le operazioni delle società del Vaticano CIM, Setemer e XX Settembre risalenti all'inizio degli anni settanta, ma non aveva colto l'utilizzo successivo.
La società CIM era proprietaria di grandi magazzini.
Luigi Mennini e Massimo Spada, che ho conosciuto, ne furono amministratori e sindaci, come di XX Settembre che deteneva la proprietà dell'edificio a Roma ove si trovavano i magazzini CIM.
L'ispezione del Dott. Giulio Padalino aveva sommariamente identificato il nesso iniziale dei conti con le operazioni delle società del Vaticano CIM, Setemer e XX Settembre risalenti all'inizio degli anni settanta, ma non aveva colto l'utilizzo successivo.
La società CIM era proprietaria di grandi magazzini.
Luigi Mennini e Massimo Spada, che ho conosciuto, ne furono amministratori e sindaci, come di XX Settembre che deteneva la proprietà dell'edificio a Roma ove si trovavano i magazzini CIM.
I prestiti e conti delle tabelle precedenti hanno origine con il sostegno finanziario del Banco Ambrosiano ottenuto dal Vaticano per l'operatività fortemente deficitaria di queste due società di loro pertinenza.
In modo del tutto indipendente dalla loro origine, questi depositi di reciprocità servirono per pagamenti e operazioni su titoli in Italia e a trasferire fondi all'estero venendo a supplire al circuito
BAOL → IOR → UTC
Si noterà come gli ammontari che circolarono su questi conti e il conseguente indebitamento dello IOR, raggiunsero l'equivalente di duecento milioni di dollari denominati in lire.
In modo del tutto indipendente dalla loro origine, questi depositi di reciprocità servirono per pagamenti e operazioni su titoli in Italia e a trasferire fondi all'estero venendo a supplire al circuito
BAOL → IOR → UTC
Si noterà come gli ammontari che circolarono su questi conti e il conseguente indebitamento dello IOR, raggiunsero l'equivalente di duecento milioni di dollari denominati in lire.
I flussi continuarono in misura più ridotta tra il 1980 e il 1982.
Come nel caso del circuito estero, IOR lucrava sulla differenza tra gli interessi sugli utilizzi dei sei conti accesi presso di loro e quelli sulle linee di credito di cui beneficiava con le banche italiane del Gruppo Ambrosiano.
Come nel caso del circuito estero, IOR lucrava sulla differenza tra gli interessi sugli utilizzi dei sei conti accesi presso di loro e quelli sulle linee di credito di cui beneficiava con le banche italiane del Gruppo Ambrosiano.
Per i trasferimenti all'estero IOR applicava un premio ad esso favorevole sul tasso di cambio con il dollaro. Riproduco di seguito le tabelle dei conteggi degli interessi sui conti per il 1979:
Sui "lira back-to-back" l'esame di due testimonianze si impone...
(Segue...)