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giovedì 18 dicembre 2014

Banco Ambrosiano: dal traffico d'armi alla guerra delle Falkland

di Carlo CALVI


(4^ e ultima puntata)

[segue dalla 3^ puntata] Banco Cafetero, Banco de la Nacion e Artoc di Peter De Savary, con azionisti sauditi, dovevano avere un ruolo fondamentale nei back-to-back con il Banco Ambrosiano.

La Central American Services partecipò nel progetto agrario EGESPA nella regione di Piura nel nord del Perù. Dionisio Romero ha la sua base a Piura e la famiglia una tradizione falangista in Spagna e nella Opus Dei di José María Escrivá de Balaguer.
I Romero sono i fondatori della Università di Piura, il più formidabile baluardo della Opus Dei nel mondo.

Dionisio Romero ha oggi una relazione molto stretta con il cardinale Juan Luis Cipriani, nominato recentemente da Papa Bergoglio a membro del Consiglio per l’Economia del Vaticano.

Le autorità britanniche hanno reso pubblici dopo trent'anni i documenti sulla guerra delle isole Malvine (Falkland). Sir Michael Havers informava la Signora Thatcher dei sospetti che l’Argentina potesse acquistare i missili francesi Exocet tramite il Perù.
Sir Michael permise alla mia famiglia nel 1983 la richiesta a Lord Geoffrey Lane di annullare la sentenza della prima inchiesta del Coroner sulla morte di mio padre.

Nel 1981 alla Banco Ambrosiano Service Corporation di Washington ove lavorai, ricevemmo una proposizione da Javier Silva Ruete di un prestito per importazione di armi. Giacomo Botta indicò di inviarla ad Andreas Geissmann alla Ultrafin AG di Zurigo.

Le entità svizzere furono oggetto di indagini parziali.

La Banca del Gottardo di Lugano fu ceduta quasi subito dopo la morte di mio padre dalle banche creditrici che controllavano la liquidazione della holding lussemburghese.
Il Giudice Istruttore Mario Almerighi, che tanto ha fatto per rendere possibile il processo romano per l’omicidio di mio padre, attribuì grande importanza alle casseforti di Ultrafin AG di Zurigo, che risultarono vuote.
Ultrafin AG di Zurigo era azionista di Banco Ambrosiano Andino di Lima.



Ultrafin AG di Zurigo dirigeva finanziamenti a medio termine a sostegno alle esportazioni di concerto con organismi governativi di credito e organizzava consorzi bancari. Ultrafin AG organizzò finanziamenti alle esportazioni con l’entità italiana competente SACE e con il Banco Ambrosiano Andino.


Le casseforti di mio padre alle Bahamas contenevano una memoria di Alberto Caprotti che proponeva l’introduzione in America Latina di missili di costruzione italiana: gli LP-65 della Ambrosini di Passignano sul lago Trasimeno in provincia di Perugia.

Questi missili di efficacia devastante e grande versatilità, sfuggivano ai sistemi antimissile. La lunga memoria proponeva di costituire una società con il Generale Torrijos di Panama.


In fondo alla pagina si menziona che gli LP-65 a propulsione liquida furono progettati per la Ambrosini da un ingegnere di Trieste. Si tratta dell’ ufficiale di Marina Glauco Partel.

Glauco Partel fu incriminato dal Giudice Carlo Palermo per traffico d’armi.
Il Giudice Palermo spinse le sue rogatorie fino in Argentina.
Il fascicolo Glauco Partel é la documentazione sulla trattativa argentina per l’acquisto di missili Exocet acquisita dalla Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla Loggia Massonica P2.

Carlo CALVI





giovedì 11 dicembre 2014

Banco Ambrosiano: il grandioso progetto "Madre de Dios"

di Carlo CALVI


(3^ puntata)

[segue dalla 2^ puntata] I revisori contabili di Lima si mostrarono alquanto malleabili.
L’esposizione crescente di Banco Ambrosiano Andino con le società patrocinate dallo IOR finì per allarmare gli amministratori locali Giorgio Nassano a Lima e Angelo De Bernardi in Lussemburgo.

Incontrai i collaboratori di quest’ultimo in Lussemburgo nel gennaio 1982.
Il nervosismo era palpabile e si ricevevano di continuo telex richiedenti supplementi di informazioni da inviare alla Banca d’Italia.
Le scadenze dei pagamenti a Nat West e Midland si avvicinavano così come l’appello del processo valutario.







Alvaro Meneses, Carlo Costa e Giorgio Nassano, erano il volto ufficiale dell’Ambrosiano ma il Banco Ambrosiano era rappresentato in Perù da Alberto Caprotti della Central American Services, che riferiva a Giacomo Botta e a Pierre Siegenthaler.
Quest’ultimo aveva proposto il trasferimento della sede legale della Central American Services al Banco Ambrosiano delle Bahamas.



I giudici istruttori Antonio Pizzi e Renato Brichetti, nell’ambito dell’indagine sulla bancarotta del Banco Ambrosiano S.p.A. convocarono Alberto Caprotti a Panama per interrogarlo, ma l’incontro non ebbe mai luogo.

Il progetto più grandioso fu senza dubbio Madre de Dios.

Concluso un contratto con il Banco Ambrosiano, la Central American Services (società controllata che doveva rappresentare l’Ambrosiano in Nicaragua e in Perù), ottenne nel 1979 dal governo peruviano un decreto di assegnazione di 300.000 ettari in prossimità di Puerto Maldonado.
La notizia della enorme concessione per sviluppo agricolo e minerario provocò la reazione della stampa peruviana.

Nel settembre 1980 il Presidente Francisco Belaunde Terry in difesa di Central American Services e il deputato del Partido Comunista Revolucionario Manuel Dammert contro i piranas capitalisti, si affrontarono nella Camara de Diputados in un epico duello per la selva.
Quando li separarono erano entrambi pallidi in volto. I giornali credevano che dietro la Central American Services si nascondessero gli eredi di Anastasio Somoza, che in quei giorni veniva assassinato in Paraguay.

In uno degli episodi da me vissuti nelle drammatiche settimane del processo per violazioni valutarie in cui mio padre era imputato a Milano nel 1981, fui convocato da Roy West Trust alle Bahamas con Alberto Caprotti.
Ci rinchiusero in una stanza con Sue-Anne Dunkley del Banco Ambrosiano e ci intimarono di fermare il progetto Madre de Dios di cui erano fiduciari.

Jack Smith, presidente di Roy West Trust era diventato il bersaglio degli ambientalisti.

Jack Smith, con il suo avvocato Sir Geoffrey Johnstone, doveva diventare l’anno successivo 1982, il liquidatore di Banco Ambrosiano Overseas di Nassau Bahamas.

I contatti di mio padre in Perù erano con rappresentanti dei governi del Generale Francisco Morales Bermudez prima e Francisco Belaunde Terry poi.
Tra questi il ministro degli Esteri José De La Puente, i Generali Alcibiades Saenz e Luis Arbulu-Ibanez e il figlio del Presidente, il Generale Remigio Morales Bermudez, che fu invitato a Milano.

Vi furono incontri con esponenti del settore privato come Alfonso Miro Quesada, proprietario del giornale El Comercio.
Assai rilevanti i quattro amministratori del Gruppo Romero, tra cui Dionisio Romero e José Antonio Honrubias Romero del Banco de Credito del Perù.




Le banche regionali non avevano interesse per l’Ambrosiano a causa di restrizioni.
Il Banco de Credito e il Banco Cafetero, membri del Gruppo Andino presieduto da Dionisio Romero, con il Banco della Nacion, firmarono una intesa a Madrid nel 1979 per incrementare la cooperazione tra paesi arabi e Perù.

Il Banco Arabo Latinoamericano con sede a Lima partecipò con Banco Ambrosiano Andino a un prestito al Banco Minero del Perù.



Banco Cafetero, Banco de la Nacion e Artoc di Peter De Savary, con azionisti sauditi, dovevano avere un ruolo fondamentale nei back-to-back con il Banco Ambrosiano...
[segue nella la 4^ puntata]




venerdì 5 dicembre 2014

Il rapporto ambiguo tra IOR e Ambrosiano e i legami con la P2

di Carlo CALVI


(2^ puntata)


[segue dalla 1^ puntata] Le pendenze del Perù relative all'acquisto di due fregate lanciamissili italiane con relativo equipaggiamento dalle società Breda, Oto Melara, Selenia ed elicotteri Agusta per quasi $ 200 milioni sono riassunti in questa nota.



I lettori di questo blog ricorderanno che Banco Ambrosiano e Vaticano mantenevano all'estero una rete di depositi di reciprocità incrociati che va sotto il nome di “operazioni in conto deposito” (cliccare QUI).
L’intesa aveva come scopo di finanziare indirettamente la panamense United Trading Company su di un conto corrente acceso presso la Banca del Gottardo di Lugano, inizialmente con il flusso
IOR-Banco Ambrosiano Overseas (Bahamas), successivamente attraverso l'Ambrosiano Group Banco Comercial di Managua ed infine tramite il Banco Ambrosiano Andino di Lima.

Mio padre fu presentato da Mario Genghini al dittatore del Nicaragua Anastasio Somoza Debayle e ottenne che fosse concesso all'avvocato di Milano Roberto Truffi di suggerire una legislazione speciale atta alla creazione dell’Ambrosiano Group Banco Comercial di Managua.

Il rapporto contrattuale e fiduciario tra IOR e Banco Ambrosiano era deliberatamente ambiguo.

Banco Ambrosiano Holdings di Lussemburgo non produceva bilanci consolidati di gruppo ma solo separatamente per le singole entità controllate. Questo presentava particolari inquietudini in quanto la Holding beneficiava di prestiti sindacati (i cosiddetti finanziamenti in pool) a medio termine da parte di consorzi di banche internazionali guidate dalla National Westminster e Marine Midland.

La mutata situazione politica a Managua nel 1979 non rappresentava un problema per il Banco Ambrosiano in Nicaragua ma avrebbe seriamente nuociuto ai rapporti con le banche creditrici. In questo contesto nacque il Banco Ambrosiano Andino in Perù.

Banco Ambrosiano Andino emise obbligazioni e contrasse prestiti e a suo beneficio sottoscritti direttamente dall’ENI fino a $ 100 milioni.



depositi back-to-back con il Banco de la Nacion operavano in maniera del tutto analoga a quelli con lo IOR. Il Banco de la Nacion lucrava la differenza tra tassi ricevuti su depositi a beneficiari designati e depositi ricevuti dal Gruppo Banco Ambrosiano.

In Italia membri della loggia P2 erano presenti negli organi di supervisione dei rapporti delle banche italiane verso l’estero.
La Banca d’Italia aveva imposto limiti ai depositi diretti delle banche italiane del Gruppo Banco Ambrosiano verso le controllate estere.
Il Banco de la Nacion acquisì una partecipazione azionaria nel Banco Ambrosiano Holdings di Lussemburgo dalla United Trading Company. Carlo Costa del Banco Ambrosiano S.p.A. di Milano divenne membro del consiglio di amministrazione di Banco Ambrosiano Andino.

Oltre agli attivi trasferiti da Managua, l’Andino aveva suoi impieghi tra cui il Banco Financiero Sudamericano di Mario Ortolani, figlio di Umberto, a Montevideo in Uruguay. A questa banca facevano capo operazioni che beneficiavano membri della loggia P2 e furono oggetto di transazioni con la liquidazione di Banco Ambrosiano Holdings.


Attraverso queste manipolazioni, prestiti alla Bellatrix (impegnata nelle operazioni relative al controllo della Rizzoli già trattate in questo blog) da parte di banche italiane del Gruppo Ambrosiano e banche internazionali, apparivano come depositi con banche peruviane.



I revisori contabili di Lima si mostrarono alquanto malleabili...
[per la 3^ puntata cliccare (QUI)]




lunedì 1 dicembre 2014

Le casseforti bahamensi e svizzere di Roberto Calvi

di Carlo CALVI


(1^ puntata)

Esiste una conca della selva amazzonica del Perù che prende il nome di Madre de Dios perché vi sopravvivono specie estinte. Meritava l’entusiasmo di mio padre ma a Roma e a Managua si preparavano cambiamenti dirompenti.

Un personaggio dell’Italia degli scandali, Raffaele Ursini, lo aveva preceduto nell'avventura andina. Liquigas nell'operazione Suia Missu, come la SIR di Nino Rovelli, aveva sviluppato lo sfruttamento del metanolo a partire dal legname nelle Ande, su 566.000 ettari e con l’appoggio di Montedison.
Una causa americana, Ronson Corporation v. Liquifin Aktiengesellschaft Liquigas S.p.A., aveva confermato i legami di Raffaele Ursini con Michele Sindona e Vincenzo Cazzaniga della Exxon. Vincenzo Cazzaniga fu sentito dal PM Francesco De Leo nel procedimento romano relativo all'omicidio di mio padre.

Raffaele Ursini e Nino Rovelli avevano beneficiato del sostegno della Italcasse di Giuseppe Arcaini. In quell'autunno 1978 era proprio su Italcasse che tuonava con frequenza implacabile Mino Pecorelli. 

Veniva anche eletto un nuovo Papa, Karol Wojtyla, a cui doveva rendere conto l’arcivescovo americano Paul Marcinkus, Presidente dello IOR.

Il numero di Natale 1978 del settimanale L’Espresso riservava una sorpresa: il rapporto sulla ispezione della Banca d’Italia al Banco Ambrosiano. Mio padre dettò alla Signorina Graziella Corrocher il breve messaggio che segue a Paul Marcinkus. Si noti la stampigliatura (66501) di Deloitte & Touche, Liquidatori di Banco Ambrosiano Holdings di Lussemburgo.




Alla nota al Presidente dello IOR era allegato il seguente telex inviato all'attenzione di Paolo Baffi (Governatore della Banca d'Italia), Carlo Azeglio Ciampi (Direttore Generale) e Mario Sarcinelli (Vice Direttore Generale):



Lo scandalo Italcasse dell’anno successivo (1979), portò all'arresto di Mario Sarcinelli e all'omicidio di Mino Pecorelli. I sandinisti entrarono a Managua, sede dell'Ambrosiano Group Banco Comercial.
Alberto Caprotti aveva assunto l’interim nella direzione dell’Ambrosiano di Managua dopo la caduta di Anastasio Somoza.
Alberto Caprotti inviò questo telex a Pierre Siegenthaler del Banco Ambrosiano Overseas di Nassau Bahamas. I sandinisti erano desiderosi della collaborazione del Banco Ambrosiano.




Alberto Caprotti, un passato di dirigente di Lotta Continua negli anni di piombo, figlio dell’editore del settimanale politico «ABC» (vicino a Eugenio Cefis), che si schierò contro Enrico Mattei (tornerò prossimamente sul ruolo di Eugenio Cefis nella vicenda Ambrosiano) era approdato in Nicaragua con il costruttore membro della loggia P2 Mario Genghini grazie alla conoscenza di Aldo Alasia della Olivetti, poi dirigente del Banco Ambrosiano in Argentina.
Mio padre lo aveva messo a capo della Central American Services, una società controllata che doveva rappresentare l’Ambrosiano in Nicaragua e in Perù.

Alberto Caprotti inviava corposi rapporti a mio padre, che li conservava nelle casseforti della Roy West Trust Corporation (Bahamas) e presso la Ultrafin AG di Zurigo con il consueto codice per Giacomo Botta di Banco Ambrosiano S.p.A..

La caduta di Anastasio Somoza e l’avvento di Daniel Ortega avevano avuto scarse conseguenze per l'operatività del Banco Ambrosiano in Nicaragua. I depositi di reciprocità con lo IOR dovevano tuttavia essere trasferiti altrove.

Mio padre aveva un ottimo rapporto personale con Alvaro Meneses Diaz, Presidente del Banco de la Nacion in Perù e Javier Silva Ruete Ministro del Tesoro del governo del Generale Francisco Morales Bermudez.
Ho conosciuto bene entrambi. Javier Silva Ruete era alla Interamerican Development Bank nel periodo in cui io vivevo a Washington, durante la presidenza in Perù di Francisco Belaunde Terry, nel 1980. Alvaro Meneses fu ospite alla nostra villa delle Bahamas.
Meneses aveva un carattere chiuso, Silva Ruete era amico del Premio Nobel per la letteratura MarioVargas LLosa.

Mio padre e l’arcivescovo Paul Marcinkus risolsero il problema creando il Banco Ambrosiano Andino con sede a Lima che doveva assumere il ruolo che era stato di Nassau e di Managua nei depositi di reciprocità con lo IOR.

Al finanziamento della United Trading Company presso la Banca del Gottardo di Lugano, aggiunsero il sostegno all'indebitamento crescente della Nordeurop di Liechtenstein e della Anli di Lussemburgo. Riproduco di seguito il sunto di indebitamento e garanzie di Nordeurop Vaduz presso Roy West Trust Bahamas siglato dai rappresentanti legali dello IOR Luigi Mennini e Pellegrino De Strobel.



Paul Marcinkus produsse alla Commissione Italia-Vaticano le lettere che mostrano che fu informato della creazione del Banco Ambrosiano Andino in Perù, che approvò questi trasferimenti e ne assunse gli obblighi.
Il Vaticano deteneva presso la Banca del Gottardo di Lugano, la Kredietbank di Lussemburgo e lo IOR, le azioni delle società controllanti. L’estratto conto titoli dello IOR alla Kredietbank S.A. Luxembourgeoise é quì riprodotto.


Una riunione del consiglio di amministrazione del Banco Ambrosiano Andino ebbe luogo a Losanna e le pagine della minuta riprodotta qui di seguito mostrano i rapporti con IOR e Nordeurop.




Il Banco Ambrosiano Andino ottenne la licenza dalla Dr. Liova Schiaffino dell'Autorità di Supervisione Bancaria peruviana e il Banco de la Nacion ne divenne azionista.

Le pendenze del Perù relative all'acquisto di due fregate lanciamissili italiane con relativo equipaggiamento...
[per la 2^ puntata cliccare (QUI)]