Qualche giorno fa un lettore del blog ha posto questa domanda: "Sono legittime le videoregistrazioni nei luoghi di lavoro per perseguire gli illeciti?" e in quanti casi "le attività di forensic accounting sono facilitate da tali riprese?".
Questo è un argomento già trattato dalla Corte di Cassazione con Sentenza n. 30177 del 15 luglio 2013, la quale ha precisato che sono utilizzabili le videoregistrazioni effettuate dal datore di lavoro laddove agisca non per controllare la prestazione lavorativa ma per specifici casi di tutela dell’azienda.
Questa è la discriminante tra videoriprese legittime e illegittime!
Per i magistrati della Suprema Corte il divieto di controllo dell'attività lavorativa "non impedisce, invece, i controlli destinati alla difesa dell’impresa rispetto a specifiche condotte illecite del lavoratore o, comunque, a tutela del patrimonio aziendale".
Conseguentemente si conferma la piena utilizzabilità delle videoregistrazioni al fine della prova dei reati, anche se le riprese sono effettuate su disposizione e valutazione del datore di lavoro, laddove quest'ultimo agisca con il fine esclusivo di tutelare la propria azienda rispetto a specifici illeciti.
Pertanto l'esito degli accertamenti svolti grazie alle tecniche di forensic accounting, è certamente favorito dall'utilizzabilità delle videoregistrazioni, nei casi, per fare qualche esempio, di magazzinieri, cassieri o custodi responsabili di furti di beni e/o liquidità ovvero nei casi di dipendenti infedeli che compiono atti di sabotaggio o danneggiamento nei confronti dell'azienda.