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venerdì 9 febbraio 2018

Le "operazioni baciate"

Le indagini sui recenti dissesti di noti istituti di credito italiani hanno fatto emergere gravi comportamenti irregolari (probabilmente illeciti) di amministratori e dirigenti di alto rango a danno della propria clientela.

Senza entrare nel merito dei tecnicismi fraudolenti scoperti dagli organi inquirenti, tali comportamenti sono legati alle cosiddette "operazioni baciate", che la cronaca ha chiamato anche "finanziamenti (o prestiti) baciati".


In buona sostanza l'istituto di credito concedeva prestiti o finanziamenti a condizioni favorevoli ottenendo da parte del cliente beneficiario dei fondi, la disponibilità per l'acquisto, per una quota-parte o per l'intero denaro ricevuto, di azioni e/o obbligazioni del medesimo istituto bancario.

Non sfugge l'analogia con uno schema avente finalità analoghe, già visto applicare da una banca milanese negli anni '70, ma che aveva come "sponda" per l'acquisto di azioni proprie, con propri capitali, in luogo a semplici clienti, altri istituti di credito e/o società intermediarie per lo più aventi sedi nei paradisi fiscali.
Si tratta in questo caso dei famosi "depositi back to back", di cui questo blog si è più volte occupato.

Tornando alle "operazioni baciate", lo schema era ben più semplice rispetto alle "operazioni back to back" perchè coinvolgeva la clientela non professionale, la quale in tutta onestà e fiducia assecondava la proposta di finanziamento formulata dalla propria banca.

Ma vediamo con il seguente esempio teorico come si realizza lo schema fraudolento.

1. In data 1° marzo il cliente Beta richiede un finzanziamento di € 1 milione alla Banca Alpha. 
2. In data 15 marzo la società Gamma, controllata al 100% da Alpha, concedere a Beta un ulteriore finanziamento di € 500.000, finalizzato alla sottoscrizione dell'aumento di capitale di Alpha.
3. In data 20 marzo Beta acquista le azioni di Alpha con il prestito ricevuto da Gamma e inserisce tali azioni nel proprio deposito amministrato (da Alpha), costituito anche da altri strumenti finanziari. 
4. In data 2 aprile, Alpha concede a Beta il finanziamento di € 1 milione, richiedendo a garanzia al cliente un pegno sul deposito amministrato.

L'operazione appena descritta, ha come conseguenza una diluizione del capitale di Alpha in quanto, di fatto, si utilizzano capitali propri per sottoscrivere proprie azioni; in altre parole non è stato introdotto nelle casse della banca Alpha nessun nuovo capitale a fronte della sottoscrizione delle nuove azioni.