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domenica 30 giugno 2019

Know your customer: come si deve muovere l’Avvocato

Si riprone un articolo pubblicato sul MAG n.122 (10 giugno 2019) di Legalcommunity.it 
di Sabrina Familiari*


Il riciclaggio. L’arma usata dalla criminalità per reimmettere nel circuito delle attività economiche lecite i proventi derivanti da attività illecita.
Cambia in fretta stile e modalità di comportamento ed è al passo con l’evoluzione del sistema, cercando di adeguarvisi.


L’Avvocato deve porre in essere un’intensa attività di prevenzione adempiendo ad una serie di obblighi di identificazione, registrazione, conservazione dei dati e di monitoraggio. Ai sensi dell’art. 3, comma 4 lett. c) del D.lgs. 90/2017, attuativo della IV Direttiva Antiriciclaggio, quando un Avvocato compie, in nome o per conto del proprio cliente, qualsiasi operazione di natura finanziaria o immobiliare, il primo obbligo a cui deve adempiere è quello di adeguata verifica.

Ma come si deve muovere l’Avvocato prima dell’instaurazione di un rapporto continuativo o prima del conferimento di un incarico per lo svolgimento di una prestazione professionale, ovvero prima dell’esecuzione di un’operazione occasionale?

Innanzitutto, la disciplina contenuta all’art. 19 del D.lgs. 90/2017 impone all’Avvocato di adempiere al cd. know your customer. Deve provvedere ad identificare il cliente in presenza del medesimo o, in alternativa, in presenza dell’esecutore o di dipendenti e collaboratori del soggetto obbligato.

Nel caso in cui il cliente fosse un soggetto giuridico, l’Avvocato deve identificarlo attraverso la verifica dell’identità del titolare effettivo (o dei titolari effettivi) o della persona fisica (o delle persone fisiche) che esercita il potere di rappresentanza ed è delegato alla firma per lo svolgimento di operazioni.

È sufficiente acquisire i dati identificativi forniti, previa esibizione di un documento d’identità in corso di validità o altro documento di riconoscimento equipollente.

Onere dell’Avvocato è quello di valutare la veridicità dei documenti ricevuti nei limiti della diligenza professionale.

È nell’ipotesi in cui non è possibile effettuare l’adeguata verifica che l’Avvocato deve astenersi dal compiere una qualsiasi operazione.

Non tutti i clienti sono uguali però.

Un privato che detiene la residenza in un paese terzo ad alto rischio, o che intrattiene dei rapporti di corrispondenza transfrontalieri con un intermediario bancario o finanziario con sede in un paese terzo.

Un consulente che intrattiene rapporti continuativi o occasionali con clienti e relativi titolari effettivi che rivestono la qualifica di persone politicamente esposte.

Un professionista che compie operazioni caratterizzate da importi insolitamente elevati rispetto alle quali sussistono dubbi circa la finalità cui le medesime sono, in concreto, preordinate.

Sono tutti esempi di potenziali clienti per i quali l’Avvocato deve applicare misure rafforzate di adeguata verifica della clientela ai sensi dell’art. 24 del D.lgs. 90/2017.

Queste “misure rafforzate” si sostanziano nell’acquisizione di maggiori informazioni sul cliente o sul titolare effettivo; in una più accurata valutazione della natura e dello scopo del rapporto; nell’intensificazione della frequenza delle verifiche e in un maggiore approfondimento delle analisi di controllo del rapporto.

Tuttavia, i compiti dell’Avvocato non terminano qui. È tenuto inoltre a svolgere le attività di monitoraggio e di tracciabilità delle operazioni compiute dal cliente; di conservazione della documentazione di supporto e di segnalazione delle operazioni sospette all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF).

*AML Specialist & Forensic accountant