Ing. Alfonso Scarano (Presidente AssoTAG)
Come i lettori più affezionati ormai sanno, il blog ha da sempre seguito l'attività associativa di AssoTAG, divulgandone le iniziative e le battaglie intraprese.
In particolare, il 16 febbraio scorso, l' Ing. Scarano, in qualità di Presidente di AssoTAG ha indirizzato all'attenzione di Mario Draghi la seguente lettera aperta:
Gentile Prof. Mario Draghi,
come analisti finanziari, operatori e professionisti del settore bancario e finanziario, desideriamo sollecitare l’attenzione Sua e dell’Istituzione che rappresenta sulla questione, ormai evidente, che nelle banche occorra fare chiarezza sui rischi insiti nei derivati finanziari che non sono stati puntualmente analizzati dall’attuale procedura di Asset Quality Review.
Certamente una banca può soffrire, anche drammaticamente, sia per causa di eccessi di crediti in sofferenza sia per prodotti derivati finanziari che producano perdite.
Dal punto di vista tecnico appare incomprensibile l’attuale discriminazione di trattamento tra la puntuale analisi dei rischi del credito commerciale da un lato e, dall’altro, la mancata puntuale analisi del rischio insito nei derivati finanziari in possesso delle banche, in particolare quelli di Classe 3.
Un'analisi dedicata a prodotti derivati e attività di livello 3 è resa anche attuale e necessaria per una verifica della normativa entrata recentemente in vigore sulla valutazione prudente di tali prodotti. E' infatti della massima importanza verificare se il capitale effettivamente accantonato dalle banche a fronte della possibile valutazione errata di tali attività finanziarie sia sufficiente ad assorbire le rettifiche di valore che effettivamente potrebbero verificarsi in caso di stress.
Emerge anche l’esigenza di un riferimento di modelli di valutazione che vengano dettati dall’autorità di controllo e non siano lasciati alla auto-valutazione interna della banca.
L’opportunità di una analisi del rischio dei derivati va a beneficio del mercato e del sistema bancario europeo, in modo che non diventi preda di incontrollabili forze speculative.
Bene se tale lacuna verrà colmata per impulso e sostegno dalla BCE, di concerto con le istituzioni coinvolte, con una opportuna e urgente analisi sul rischio dei derivati in possesso delle maggiori banche.
Questa analisi diventa anche più urgente per le nuove fattispecie configuratesi con il recente “bail-in”, per le quali sono resi solidali nel rischio con gli azionisti anche gli obbligazionisti subordinati e altri soggetti creditori, fino ad arrivare addirittura ai correntisti.
Rimanendo in attesa di un’azione concreta da parte delle Autorità di Controllo su queste delicate questioni, porgo cordiali saluti
ing. Alfonso Scarano
Presidente AssoTAG - Associazione Italiana dei Periti e dei Consulenti Tecnici nominati dall'Autorità Giudiziaria.
In data 28 giugno 2016, Mario Draghi, per il tramite del suo Capo Divisione della Direzione Generale Comunicazione, dott.sa Valérie Saintot, ha risposto:
come analisti finanziari, operatori e professionisti del settore bancario e finanziario, desideriamo sollecitare l’attenzione Sua e dell’Istituzione che rappresenta sulla questione, ormai evidente, che nelle banche occorra fare chiarezza sui rischi insiti nei derivati finanziari che non sono stati puntualmente analizzati dall’attuale procedura di Asset Quality Review.
Certamente una banca può soffrire, anche drammaticamente, sia per causa di eccessi di crediti in sofferenza sia per prodotti derivati finanziari che producano perdite.
Dal punto di vista tecnico appare incomprensibile l’attuale discriminazione di trattamento tra la puntuale analisi dei rischi del credito commerciale da un lato e, dall’altro, la mancata puntuale analisi del rischio insito nei derivati finanziari in possesso delle banche, in particolare quelli di Classe 3.
Un'analisi dedicata a prodotti derivati e attività di livello 3 è resa anche attuale e necessaria per una verifica della normativa entrata recentemente in vigore sulla valutazione prudente di tali prodotti. E' infatti della massima importanza verificare se il capitale effettivamente accantonato dalle banche a fronte della possibile valutazione errata di tali attività finanziarie sia sufficiente ad assorbire le rettifiche di valore che effettivamente potrebbero verificarsi in caso di stress.
Emerge anche l’esigenza di un riferimento di modelli di valutazione che vengano dettati dall’autorità di controllo e non siano lasciati alla auto-valutazione interna della banca.
L’opportunità di una analisi del rischio dei derivati va a beneficio del mercato e del sistema bancario europeo, in modo che non diventi preda di incontrollabili forze speculative.
Bene se tale lacuna verrà colmata per impulso e sostegno dalla BCE, di concerto con le istituzioni coinvolte, con una opportuna e urgente analisi sul rischio dei derivati in possesso delle maggiori banche.
Questa analisi diventa anche più urgente per le nuove fattispecie configuratesi con il recente “bail-in”, per le quali sono resi solidali nel rischio con gli azionisti anche gli obbligazionisti subordinati e altri soggetti creditori, fino ad arrivare addirittura ai correntisti.
Rimanendo in attesa di un’azione concreta da parte delle Autorità di Controllo su queste delicate questioni, porgo cordiali saluti
ing. Alfonso Scarano
Presidente AssoTAG - Associazione Italiana dei Periti e dei Consulenti Tecnici nominati dall'Autorità Giudiziaria.
Prof. Mario Draghi - Presidente della Banca Centrale Europea
con riferimento alla Sua e-mail del 16 febbraio, La informiamo di aver preso nota delle Sue considerazioni e ci scusiamo per il ritardo della risposta.
La vigilanza bancaria della Banca Centrale Europea (BCE) esamina costantemente la necessità di azioni correttive derivanti dalla valutazione approfondita del 2014, al fine di assicurare una valutazione prudente delle attività, ivi comprese quelle valutate al fair value sulla base di input non osservabili (cosiddette attività di livello 3).
Per gli enti significativi sottoposti alla vigilanza diretta della BCE, la valutazione dei rischi connessi alla detenzione di quote rilevanti di attività di livello 3 valutate al fair value rientra nel processo annuale di revisione e valutazione prudenziale. Tali rischi vengono tenuti sotto osservazione da parte dei Gruppi di vigilanza congiunti nell’ambito della loro ordinaria attività di vigilanza.
Con i più distinti saluti,
Valérie Saintot
Capo Divisione
Outreach Division
Direzione Generale Comunicazione
BANCA CENTRALE EUROPEA
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