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domenica 8 gennaio 2012

I fraud investigator dell'OLAF

Forse pochi sanno che in Europa è operativa una struttura appositamente pensata e organizzata per dare la caccia ai truffatori e per tutelare gli interessi dei contribuenti europei.
Questa struttura si chiamata “Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode” ("Office Européen de Lutte Anti-Fraude" o OLAF).


L’OLAF si avvale di circa 500 funzionari impegnati nella lotta ad ogni genere di truffa: dal “semplice” contrabbando di sigarette, alla contraffazione delle monete, dall’evasione fiscale, agli abusi legati ai sussidi elargiti per lo sviluppo economico di determinate aree territoriali.



Ogni anno l'OLAF indaga su centinaia di casi nei quali l'UE viene defraudata delle sue entrate o a causa, per fare un esempio, dell'uso improprio dei fondi europei.
In base ai dati ufficiali, nel 2009 l'Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode ha portato a termine 220 indagini. Nello stesso anno sono stati rilevati casi di sospetta frode sui fondi elargiti dall'Unione Europea per un valore di circa 280 milioni di euro.
Ma questo organismo, forse ancora poco noto e sviluppato, ha un ulteriore compito assai importante e strategico: la lotta contro gli illeciti e le frodi aziendali, la corruzione e ogni altra attività illegale attinente il mercato finanziario europeo.
Gli investigatori dell'OLAF possono svolgere approfondite attività di controllo presso le aziende di ogni Stato membro, in quanto godono di ampi poteri di indagine e di una grande autonomia e indipendenza nella scelta degli obiettivi da monitorare.
Tuttavia l’attività dell'OLAF ha una particolare limitazione.
All’Ufficio è posto infatti il divieto di denunciare gli illeciti di cui si occupa ai tribunali ordinari, ma deve segnalarli alle autorità nazionali del Paese in cui si è verificata la presunta frode.
Questo limite è dovuto al fatto che ad un organismo di natura essenzialmente investigativa, quale l’OLAF, non è stato istituito, ad oggi, un parallelo organismo di garanzia e coordinamento, ad esempio una sorta di Procura Europea, avente la capacità giuridica di agire direttamente nello Stato membro in cui si è consumato il reato. 
Da questo punto di vista ci sarebbero ancora margini di miglioramento.
Tuttavia l'OLAF ha un efficace ruolo strategico che lo pone al centro della rete investigativa costituita dai vari organismi di polizia giudiziaria dei singoli Stati membri, assicurando in tal modo la continuità dell'azione tra le indagini in corso e le strutture giudiziarie nazionali.
L’Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode ha sede a Bruxelles, dove si trova il centro di coordinamento per le operazioni congiunte, operativo 24 ore su 24, sette giorni su sette.
I funzionari europei antifrode si avvalgono di una struttura tecnologica moderna e sofisticata che assicura lo scambio costante di informazioni tra le polizie nazionali, gli uffici doganali, le guardie costiere e gli altri apparati investigativi.
Una delle più recenti attività coordinate dall’OLAF è stata l’“Operazione Scirocco” svolta nel giugno 2010, che ha visto l’intervento dell’Interpol, dell’Europol e dell'Organizzazione mondiale delle dogane, con l'obiettivo di combattere il contrabbando di sigarette e di prodotti contraffatti.
L’operazione ha coinvolto le autorità doganali dei 27 Stati membri nonché di 11 Paesi partner non-UE dell'Unione per il Mediterraneo (Albania, Croazia, Egitto, Giordania, Libano, Autorità palestinese, Montenegro, Marocco, Siria, Tunisia e Turchia).
L’operazione ha permesso il sequestro di circa 40 milioni di sigarette, 1.200 kg di tabacco sfuso, 7.000 litri di alcol e 8 milioni di articoli contraffatti, soprattutto abbigliamento, calzature, giocattoli e apparecchi elettronici.
Analoghe operazioni sono state effettuate in Ungheria (operazione "Fireblade") e in altri Stati europei orientali.
Infine, tra i successi dell’OLAF si deve certamente fare menzione di quelli conseguiti nella lotta alla falsificazione delle monete.
Infatti l’Ufficio è anche responsabile del centro tecnico e scientifico europeo per l’analisi delle monete false, con sede presso la Zecca di Parigi. 
A tal proposito nel 2010 il numero delle monete false rimosse dalla circolazione anche grazie all’azione dell’OLAF è aumentato dell'8% rispetto al 2009, con un totale di 186 mila pezzi sequestrati (la moneta più contraffatta è stata quella da 2 euro, con quasi il 70% dei falsi rilevati).