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giovedì 1 marzo 2012

Il manager con la piuma di fagiano (vite da forensic accountant)

A volte un comportamento insolito o stravagante, per non dire violento, può essere sintomo di una frode in atto.

Intendiamoci però, al giorno d'oggi in ufficio se ne vedono davvero di tutti i colori e la famosissima sitcom Camera Caffè è riuscita a rappresentarlo molto bene!
Pertanto le regole puramente empiriche potrebbero non essere molto significative.

A tal proposito ho ancora molto vivo il ricordo di un'attività di fraud auditing che svolsi agli albori della mia carriera.
Si trattava di una filiale italiana appartenente ad un gruppo tedesco operante nel mercato dell'elettronica di consumo.
Ebbene questa piccola realtà italiana, costituita da poco più di 30 dipendenti, era totalmente in balia di un amministratore iracondo, eccentrico e... ladro.

La situazione di particolare gravità venne a galla grazie al numero verde anti-frode istituito dalla casa madre, ma mai reclamizzato nella filiale italiana (sic!), al quale giunse una segnalazione anonima.
La fonte descrisse di come nel corso di una riunione, alla domanda su che sorte avessero avuto le forniture di vini pregiati destinati ad omaggiare la migliore clientela, l'amministratore, in uno dei suoi frequentissimi scatti d'ira, avesse scagliato verso il suo interlocutore un mug, con tutto il suo contenuto (caffè e latte, per la precisione).

Successivamente la casa madre ricevette ulteriori segnalazioni; delle vere e proprie richieste d'aiuto, nonché prove documentali a dimostrazione di varie ruberie, truffe e alterazioni contabili.
Pertanto si decise di intervenire inviando un ispettore.
Ebbene, il povero ispettore il giorno dopo il suo arrivo presso gli uffici italiani si vide "accompagnare" alla porta dal corpulento amministratore (un omone baffuto di 140 kg per 2 metri di altezza).

Il fatto provocò l'intervento diretto del potentissimo Socio Fondatore e Presidente Operativo Globale della multinazionale, non foss'altro perché il giovane ispettore preso a calci, era... suo nipote!

Sì organizzò dunque un blitz.
Il "commando", alle dirette dipendenze del Presidente Globale appositamente arrivato da Berlino, era composto da un avvocato giuslavorista, da due fraud auditor (il sottoscritto e un collega), dall'ispettore malmenato e da... una guardia del corpo!

Ebbene sì! Il truce amministratore si vantava si possedere una collezione di armi da caccia, frustini e altri mezzi di offesa di foggia medioevale, tutti esposti in bella mostra nel proprio ufficio.

Alle ore 10.30 di un nebbioso martedì di dicembre, si presentò presso la portineria dell'azienda il Presidente Globale chiedendo di incontrare l'amministratore, il quale, mostrando sorpresa per la visita inaspettata, lo fece subito accompagnare in sala riunioni.
Dopodiché chiese alla segretaria di portare... il mug con caffè e latte.

Alle ore 10.45 fece irruzione il resto del "commando"!
Ognuno di noi aveva un ruolo.
L'avvocato, insieme al Presidente Globale, provvide all'immediata sospensione dell'amministratore dalle attività lavorative, noi fraud auditor iniziammo a fotografare e a catalogare tutta la documentazione e gli oggetti contenuti negli uffici, a sigillare gli armadi e i cassetti, a conservare il contenuto dei cestini dei rifiuti e a verbalizzare le prime testimonianze dei dipendenti sui fatti accaduti, la guardia del corpo si occupò invece di mettere in sicurezza le varie armi disseminate nei locali societari, l'ispettore, ancora piuttosto impaurito, fu mandato dallo zio ad ispezione l'automobile di rappresentanza data in uso all'amministratore e parcheggiata nel piazzale antistante l'azienda.

Alle 13.30 l'amministratore lasciò i locali aziendali e con un taxi si diresse verso casa. Aveva con sé due grossi scatoloni contenenti gli oggetti di sua proprietà. Oggetti, beninteso, fotografati, catalogati e fatti dichiarare formalmente "come propri" all'amministratore.

Seguì, nel pomeriggio, la riunione generale con i dipendenti.
Alcuni erano ancora molto scossi, altri increduli e altri finalmente sereni. Tutti però quel giorno ebbero la percezione che il passato... era veramente passato!

Ci accolsero come se fossimo stati l'Esercito della Salvezza.

Seguirono due settimane di intenso lavoro. Dovemmo ricostruire a tempo di record i fatti fraudolenti più eclatanti, calcolando i danni arrecati all'azienda e inventariando i molti beni aziendali sottratti illecitamente dall'amministratore, il tutto attraverso l'analisi approfondita della documentazione amministrativa, contabile e bancaria.

Il Presidente Globale decise di nominare il nipote come nuovo amministratore pro-tempore della sede italiana e di riconoscere un aumento di stipendio a tutti i dipendenti a titolo di risarcimento per ciò che avevano subìto.
Mentre per l'amministratore disonesto la sorte fu decisa in base all'esito delle attività di fraud auditing: licenziamento per giusta causa e denuncia all'Autorità giudiziaria.

Osservo, per concludere, che i primi sospetti di frode in capo all'amministratore, cominciarono ad emergere non tanto per il suo comportamento violento (materia più di competenza sindacale) o eccentrico (usava presentarsi in azienda, da buon patriota tedesco, indossando il "ledertracht", cioè l'abito tradizionale dell'Alta Baviera, con tanto di copricapo accessoriato con una lunga e vigorosa piuma di fagiano) ma perché, al suo arrivo, fece insonorizzare il proprio ufficio e periodicamente usava commissionare approfondite bonifiche elettroniche al fine di individuare eventuali apparati di spionaggio...

s.m. 
(forensic accountant)