5^ puntata
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Ian Logie mi confermò di essere stato presente ad incontri tra John Patrick Silcock della Rothschild e Florio Fiorini. Le entità offshore Hydrocarbons e Tradinvest avevano ottenuto emissioni obbligazionarie gestite da NM Rothschild in stretti rapporti con Fiorini. Fiorini lasciò l’ENI e acquisì alla fine del 1982 dall’APSA del Vaticano la Sasea di Ginevra.
Da Ministro del Tesoro Andreatta nella dichiarazione al PM Luigi Fenizia disse di essere stato informato da Carlo De Benedetti di una sua iniziativa di contatto con il Vaticano circa l’esposizione estera dell’Ambrosiano. Al processo per la bancarotta del Banco Ambrosiano a domanda del PM Pierluigi Dell’Osso ha rettificato la precedente dichiarazione precisando che era stato il Vaticano a prendere contatto con De Benedetti e non viceversa.
Secondo Orazio Bagnasco, che doveva partecipare al piano proposto da Florio Fiorini, esisteva uno scambio di informazioni tra Roberto Rosone del Banco Ambrosiano e il consigliere Carlo De Benedetti per il tramite di Francesco Micheli.
Francesco Micheli fu portavoce di Carlo De Benedetti nella vicenda relativa al suo ingresso nel consiglio del Banco Ambrosiano. Io lo incontrai alla nostra casa di Drezzo con Carlo De Benedetti nel novembre 1981. A Drezzo in quel periodo incontrai anche Carlo Binetti che il Ministro Beniamino Andreatta aveva nominato come rappresentante alla Banca di Sviluppo Interamericano di Washington.
Francesco Micheli il 9 agosto del 1982 ha dichiarato al PM Pierluigi Dell’Osso: «avevo avuto occasione di conoscere Roberto Calvi diversi anni prima …all’epoca ero dirigente della Montedison responsabile del settore partecipazioni finanziarie …la Corrocher a vedermi scoppiava a piangere».
Francesco Micheli, proveniente dall’esperienza nella Montedison di Eugenio Cefis, cenò con mio padre e Florio Fiorini il 9 giugno 1982. Alla cena partecipò Karl Kahane cugino del Barone Edmond de Rothschild.
Enrico Mattei fu partigiano, prossimo alla Democrazia Cristiana, finanziatore di tutti i partiti come Eugenio Cefis. La sua morte si incrocia con le indagini sul tentato colpo di stato del principe Borghese su cui testimoniò Raffaele Girotti. In Canada, conobbi a Edmonton Raffaele Girotti, succeduto a Eugenio Cefis alla presidenza dell’ENI. Felice Guarducci, che era stato presentato a Raffaele Girotti da Erminio Pennacchini, grande esperto di ENI e servizi, doveva interessarsi delle sabbie bituminose per Ultrafin Canada del Gruppo Ambrosiano.
Franca Mangiavacca segretaria di Mino Pecorelli ha testimoniato alla PM Elisabetta Cesqui che OP si interessò allo scandalo dei petroli e che tra le fonti vi erano i generali Vito Miceli e Gianadelio Maletti. Vito Miceli, lo incontrai a Washington con mio padre e Phil Guarino, era prossimo a Licio Gelli, il generale Maletti ha avuto stretti rapporti con Eugenio Cefis.
La corrispondenza tra Sismi e Guardia di Finanza di Milano, acquisita dal Dott. Antonio Pizzi al procedimento per la bancarotta Ambrosiano, mostra che le indagini in relazione alle stragi su Licio Gelli e riguardo a ENI e Montedison furono sostanzialmente scontata su questo aspetto.
Giorgio Corsi, Bruno Tassan Din, Florio Fiorini, Francesco Micheli sono i discendenti del sistema Cefis per generare con operazioni su cambi e petrolio delle risorse al riparo dei controlli italiani e compaiono in tutte le tappe drammatiche della vicenda di mio padre.
Esisteva un gruppo di influenza occulta dei notabili e uno dei corpi separati dello stato e forse erano la stessa cosa. Licio Gelli era in possesso dell’archivio della Esso che Vincenzo Cazzaniga usava per far pressioni su Eugenio Cefis.
Carlo CALVI
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Ian Logie mi confermò di essere stato presente ad incontri tra John Patrick Silcock della Rothschild e Florio Fiorini. Le entità offshore Hydrocarbons e Tradinvest avevano ottenuto emissioni obbligazionarie gestite da NM Rothschild in stretti rapporti con Fiorini. Fiorini lasciò l’ENI e acquisì alla fine del 1982 dall’APSA del Vaticano la Sasea di Ginevra.
Da Ministro del Tesoro Andreatta nella dichiarazione al PM Luigi Fenizia disse di essere stato informato da Carlo De Benedetti di una sua iniziativa di contatto con il Vaticano circa l’esposizione estera dell’Ambrosiano. Al processo per la bancarotta del Banco Ambrosiano a domanda del PM Pierluigi Dell’Osso ha rettificato la precedente dichiarazione precisando che era stato il Vaticano a prendere contatto con De Benedetti e non viceversa.
Secondo Orazio Bagnasco, che doveva partecipare al piano proposto da Florio Fiorini, esisteva uno scambio di informazioni tra Roberto Rosone del Banco Ambrosiano e il consigliere Carlo De Benedetti per il tramite di Francesco Micheli.
Francesco Micheli fu portavoce di Carlo De Benedetti nella vicenda relativa al suo ingresso nel consiglio del Banco Ambrosiano. Io lo incontrai alla nostra casa di Drezzo con Carlo De Benedetti nel novembre 1981. A Drezzo in quel periodo incontrai anche Carlo Binetti che il Ministro Beniamino Andreatta aveva nominato come rappresentante alla Banca di Sviluppo Interamericano di Washington.
Francesco Micheli il 9 agosto del 1982 ha dichiarato al PM Pierluigi Dell’Osso: «avevo avuto occasione di conoscere Roberto Calvi diversi anni prima …all’epoca ero dirigente della Montedison responsabile del settore partecipazioni finanziarie …la Corrocher a vedermi scoppiava a piangere».
Francesco Micheli, proveniente dall’esperienza nella Montedison di Eugenio Cefis, cenò con mio padre e Florio Fiorini il 9 giugno 1982. Alla cena partecipò Karl Kahane cugino del Barone Edmond de Rothschild.
Enrico Mattei fu partigiano, prossimo alla Democrazia Cristiana, finanziatore di tutti i partiti come Eugenio Cefis. La sua morte si incrocia con le indagini sul tentato colpo di stato del principe Borghese su cui testimoniò Raffaele Girotti. In Canada, conobbi a Edmonton Raffaele Girotti, succeduto a Eugenio Cefis alla presidenza dell’ENI. Felice Guarducci, che era stato presentato a Raffaele Girotti da Erminio Pennacchini, grande esperto di ENI e servizi, doveva interessarsi delle sabbie bituminose per Ultrafin Canada del Gruppo Ambrosiano.
Franca Mangiavacca segretaria di Mino Pecorelli ha testimoniato alla PM Elisabetta Cesqui che OP si interessò allo scandalo dei petroli e che tra le fonti vi erano i generali Vito Miceli e Gianadelio Maletti. Vito Miceli, lo incontrai a Washington con mio padre e Phil Guarino, era prossimo a Licio Gelli, il generale Maletti ha avuto stretti rapporti con Eugenio Cefis.
La corrispondenza tra Sismi e Guardia di Finanza di Milano, acquisita dal Dott. Antonio Pizzi al procedimento per la bancarotta Ambrosiano, mostra che le indagini in relazione alle stragi su Licio Gelli e riguardo a ENI e Montedison furono sostanzialmente scontata su questo aspetto.
Giorgio Corsi, Bruno Tassan Din, Florio Fiorini, Francesco Micheli sono i discendenti del sistema Cefis per generare con operazioni su cambi e petrolio delle risorse al riparo dei controlli italiani e compaiono in tutte le tappe drammatiche della vicenda di mio padre.
Esisteva un gruppo di influenza occulta dei notabili e uno dei corpi separati dello stato e forse erano la stessa cosa. Licio Gelli era in possesso dell’archivio della Esso che Vincenzo Cazzaniga usava per far pressioni su Eugenio Cefis.
Carlo CALVI